RUBRICA- CrossOver- Vita di Coppia

Ciao ragazzi, io e Laura siamo all' aeroporto di Marsiglia, da Starbucks per la precisione, fresche fresche di Medaglia d'Oro al torneo WEVZA (West European Volleyball Zonal Association)... davvero felici per questo successo in terra francese (Montpellier)!
Il torneo era indoor, quindi abbiamo giocato al coperto. È stato... strano devo dire, ma per certi versi affascinante.
Di certo allenante, perché la sabbia era davvero profonda (noi diciamo pesante) e quindi ogni spostamento e salto richiedevano uno sforzo maggiore del solito. Inoltre in queste circostanze, in assenza di vento, la palla in battuta flotta parecchio ed è necessario prestare moltissima attenzione in ricezione. Quel che è certo è che il gioco premia chi è più tecnico e che quindi si muove meglio sul terreno di gioco.











In apertura avete letto bene, ho scritto Laura e non Lucia.
Ebbene si, per la terza volta quest'anno ho cambiato compagna. 
Per Lucia sono stati fatti altri progetti, quindi siamo state separate. :(
La cosa mi è dispiaciuta non poco, soprattutto perché credo che allenate con continuità e fiducia avremmo saputo dire la nostra anche a livello internazionale.
Ma così è, e per una serie di motivi non posso far altro che rispettare le volontà della mia federazione. Questo non toglie l'amore e la stima che provo nei confronti di Lucia, amica che ora è parte importante del mio presente e alla quale auguro ogni successo e bene. E poi chissà... La vita sa essere imprevedibile ;)
Dunque... la fortuna vuole che anche Laura Giombini si trovi "scoppiata come me", e siete liberi di dare a questo termine il significato che volete!  :)
Fortemente decise a giocare più tornei possibili e a investire su noi stesse, decidiamo di buttarci in pista per prepararci all'Argentina. Lei, bravissima, cambia ruolo (da difensore diventa giocatore di muro) e posizione di campo (da destra si mette a sinistra) e da lì iniziamo a costruire il nostro gioco.
Come dico sempre, la motivazione permette di andare oltre i limiti oggettivi
E credetemi, ce ne potevano essere parecchi:
- Giochiamo insieme da poco tempo
- I ruoli in campo non sono i nostri
- Dobbiamo trovare il giusto feeling
- Il livello internazionale è molto selettivo e non accetta improvvisazioni
- Non abbiamo avuto una buona preparazione di coppia...

Invece ciò su cui abbiamo messo immediatamente il focus è stato questo: "Siamo due buone individualità, e mentre creiamo l'amalgama di coppia, ci concentriamo ognuna nei propri gesti tecnici, affinché possano essere fatti al meglio." 
Questo è il primo modo per aiutare la compagna.

Quindi abbiamo messo delle regole per trovare la chiave giusta e far funzionare in breve tempo la nostra squadra:
- Mettiamo tutta l'attenzione sul primo tocco di squadra ( ricezione e alzata) in modo da costruire un solido side-out (cambiopalla).
- Dato il poco allenamento per ruoli nella fase contrattacco, spingiamo in battuta e con pazienza conquisteremo anche un break.
- Capiamo in fretta di che cosa ha bisogno il compagno nei momenti di difficoltà (calma, energia, quella data parola, o indicazione, o gesto, un' alzata più morbida, più attaccata, un gioco più veloce...)
- Comunichiamo nel modo corretto tra di noi in modo da ottenere velocemente lo stato desiderato. 
E così le cose sono andate bene fin da subito, con un 9° posto all' Open di Paranà (Argentina) e un 5° posto al Challenger di Pattaya (Thailandia), dove entrambe le nostre sconfitte sono venute da chi poi è arrivato in finale al torneo.
Se dovessi descrivere Laura con delle sue qualità direi che è una ragazza molto determinata, grintosa, resistente, lavoratrice e ha una ottima routine di preparazione alla gara che le permette di trovare la giusta concentrazione. Ha lavorato molto in campo e ha delle ottime caratteristiche tecniche (soprattutto di ricezione e alzata). Ciò su cui potrebbe migliorare è certamente la fiducia in se stessa, perché a volte non si rende conto di quante belle carte ha a disposizione da giocare.
Concludendo, anche quest'anno mi ha insegnato moltissimo perché ho avuto la conferma che determinazione e resilienza, pagano.
Non tanto in termini di risultati, coppe e medaglie... quelli sono solo una delle facce del risultato di non aver mai mollato.
Ciò che davvero dona valore sono la consapevolezza e la forza che senti crescere dentro di te, quando tu diventi l'unico responsabile del tuo destino.
Perché ti può capitare di tutto, e i piani possono venire stravolti più e più volte richiedendo la tua solidità e pazienza. Ma è come reagisci a questi cambiamenti che determina chi sei.
Quando hai la capacità di resistere a urti improvvisi senza spezzarti, e di riprendere la forma (come la gomma) dopo essere stata schiacciata, entri nello stato d'animo che ti programma per riprenderti.
È lì, appena superato quel limbo di incomprensione e perdita, che scopri degli aspetti profondi di te che a volte ti stupiscono.
È lì che incontri quella parte delle tue risorse che ti sosterranno per tutta la vita e che, sei certo, ti aiuteranno a realizzare i tuoi desideri in ogni ambito.

Prossimo appuntamento è il World Tour in Sud Africa a dicembre, e ci tengo a ringraziare chi ci sostiene e ci aiuta a gioire della nostra passione: Totem ASD, SmartMoney sas, la Pinetina BeachVillage, CellFood e A.M.O.R.E. ( www.naturalei.it )

Alla prossima!
Momi

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