L’affinità è la sembianza che sceglie l’amore per manifestarsi


È quel crescente batticuore di cavalli imbizzarriti dentro l’anima, quasi a poter creare l’infinito in due esseri destinati a finire prima o poi, ma che per ora finiscono l’uno dentro l’altro. Un lungo viaggio non si compie in un attimo, ha bisogno di tempo ma mai comincia senza il primo movimento. Esiste da prima, ecco perché la sensazione è così forte e feroce da far pensare di essersi già incontrati da qualche parte, di essersi già toccati da sconosciuti, riconosciuti prima di conoscersi, in un sogno, in un’idea, in una strana dimensione del pensiero. È un fiore che sboccia nella mente, fiorisce negli occhi, osceno per chi più non crede, stuporoso, incosciente e magico per chi perde ogni struttura razionale. È l’elemento naturale del rinascimento personale, fatto di abbagli insensati che appannano il buon senso, dando un senso finalmente a quella parte viscerale che possiamo chiamare davvero vita. Perché a spiegarsele certe magie si sciupano, è meglio viverle_

(Massimo Bisotti)

 

VIDEO: I bambini vedono, i bambini fanno

Ognuno di noi è responsabile di ciò che porta nel mondo.

 

A tutti i papà

A quelli che ci svegliano al mattino e a quelli che ci incoraggiano nei nostri cammini.
A quelli che vediamo poco e a quelli che vorrebbero esserci di più.
A quelli che un giorno si pentiranno di averci perso e a quelli che si aggrappano ad ogni nostro movimento.
A quelli che si commuovono e a quelli che ci regalano continue risate.
A quelli che ci insegnano a vive
re e a quelli che ci lasciano sbagliare.
A quelli che ci regalano i loro ricordi e a quelli che ci raccontano sempre le solite cose (che a noi piacciono tanto).
A quelli che non ci sono mai stati e a quelli che ci hanno guardati nascere.
A quelli che vengono a prenderci il week-end e a quelli che non possono addormentarsi la sera.
A quelli che inventano storie per noi e a quelli che sanno non essere eroi.
A quelli che torneranno e a quelli che ci sono sempre stati.
Auguri a tutti i papà, anche a quelli di cui custodiamo il profumo in un ricordo che si rinnova ogni istante.


 (Roberto Sarpi)
 

 

Permettiamo alla nostra luce di risplendere

"La nostra paura piu' profonda non e' di essere inadeguati.
La nostra paura piu' profonda e' di essere potenti oltre ogni limite.
E' la nostra luce, non la nostra ombra, a spaventarci di piu'.
Ci domandiamo: chi sono io per essere brillante, pieno di talento, favoloso?
In realta', chi sei tu per non esserlo? Siamo figli di Dio.
Il nostro giocare in piccolo non serve al mondo.
Non c'e' nulla di illuminato nello sminuire se stessi, cosicche' gli altri non si sentano insicuri intorno a noi.
Siamo tutti nati per rendere manifesta la gloria di Dio che e' dentro di noi.
Non solo in alcuni di noi: e' in ognuno di noi.
E quando permettiamo alla nostra luce di risplendere, inconsapevolmente diamo agli altri la possiblita' di fare lo stesso.
E quando ci liberiamo dalle nostre paure, la nostra presenza automaticamente libera gli altri."

Marianne Williamson


RUBRICA per Pallavoliamo- CROSSOVER-Un viaggio nel Beach Volley

Ciao ragazzi, sono Giulia Momoli, beacher di professione dal 2006, attuale campionessa d’Italia in carica insieme a Lucia Bacchi.
Questa rubrica parlerà naturalmente di Beach Volley, un mondo in continua evoluzione che sa regalare grandi emozioni. Chi di voi non ha seguito almeno una partita di Beach Volley nelle ultime Olimpiadi? Sarete d’accordo con me nel dire che il campo all’ Horse Guards Parade di Londra gremito di gente era un vero spettacolo!? Personalmente me lo sarei goduto meglio dall’interno… calcando quella perfetta sabbia bianca … chi ha orecchie per intendere intenda! ;)
Vi porterò con me attraverso il World Tour, il Campionato Europeo e il Campionato Italiano: cercherò di farvi conoscere questo sport in tutti i suoi aspetti, approfondendo ciò che lo differenzia dalla pallavolo, ma lo farò in modo un po’ nuovo, rispetto al diario che scrivo per Volleymaniaweb.com
Qui vestirò i panni di una Reporter per curiosare tra le realtà italiane e straniere: vi metterò in contatto con chi ha fatto di questo sport una professione (quindi atlete, atleti e allenatori professionisti), con chi sta sviluppando il Beach Volley in Italia grazie a delle vere e proprie scuole, con chi organizza eventi e tornei e, perché no?, anche con chi lavora ai piani alti, per rendere le informazioni a disposizione di tutti.Tratteremo con persone specializzate nel settore argomenti riguardanti ogni area dell’allenamento: dalla parte tecnica, a quella fisica, a quella tattica senza dimenticare gli aspetti fondamentali della preparazione mentale e la cura della alimentazione.
Sappiate che il Beach Volley in inverno non va in letargo, quindi attendo le vostre richieste sui personaggi di cui vorreste saperne di più e le vostre curiosità sugli aspetti che desiderate approfondire. Contattatemi qui: momi@pallavoliamo.com e sarò ben felice di accontentarvi!
Per concludere: che cosa rappresentano per me lo sport e nello specifico il beach volley?
Lo sport è passione, dedizione, amore per i gesti quotidiani, è lo strumento migliore che ho avuto per conoscere me stessa in ogni sfumatura, particolare ed imperfezione x' è proprio nei momenti di difficoltà e sotto stress che emerge la nostra personalità. E’ una continua lotta con il nemico interiore che vuole sconfiggerti, che ti vuole così con i tuoi difetti, che vuole impedirti di crescere, di migliorare. Il beach volley mi ha permesso di girare il mondo, visitare luoghi straordinari, conoscere persone e culture nuove. E’ uno sport in cui devi contare profondamente su te stesso e lavorare insieme al tuo compagno ripetutamente e più volte al giorno per rafforzare le tue qualità e limitare i punti deboli. Scendi in campo senza allenatore (il grosso del lavoro lui e lo staff lo fanno prima) quindi è necessario essere in grado di valutare al meglio ogni situazione; tua la responsabilità di ogni vittoria, di ogni sconfitta, non ci sono sostituzioni o qualcuno che ti tolga dai carboni ardenti, se non la forza della squadra che giorno dopo giorno hai costruito. Ogni conquista, seppur piccola è una vittoria, ogni passo avanti è la tua soddisfazione quotidiana. Credo che ognuno sia sempre alla ricerca di qualcosa che lo realizzi, che lo faccia sentire compiuto, di un obiettivo per il quale battersi, un'occasione di rivincita, un qualcosa verso la quale indirizzare sforzi e passione. La mia ricerca mi ha portato a scoprire che desideravo essere un’atleta a 360°: nei pensieri, nelle parole e nelle azioni. E il modo migliore per farlo è predispormi ad arricchirmi ogni giorno.


E’ molto più di un gioco, è un tatuaggio sulla pelle.

Vi aspetto con grande entusiasmo su “CrossOver"!

http://www.pallavoliamo.it/

http://www.pallavoliamo.it/publishedpage.aspx?issueid=2466bd4e-a6d2-4447-aef7-951e4a4e5627&pageid=38e50819-74cc-40bc-b728-5f0e3d561d32

RUBRICA per Volleymania- Frammenti d'estate

Ciao amici di Volleymania, nonostante le temperature in discesa, oggi vorrei descrivervi qualche altro flash della mia estate, nello specifico il torneo in Russia e l’accoglienza tricolore del mio Paese.

Subito dopo la finale scudetto di Pescara sono volata nei pressi di Kaliningrad a disputare la finale del campionato dei paesi dell’Europa dell’Est (EEZVA) con Evgenia Ukolova, atleta della Nazionale Russa allenata da Marco Solustri. Vi spiego perché ho potuto fare questa cosa: in Russia ogni giocatore ha un Club di appartenenza dal quale è stipendiato, pertanto, nonostante Evgenia abbia già una partner con la quale ha disputato World Tour e Olimpiadi (Ekaterina Khomyakova), quando gareggia nel suo Paese lo deve fare con chi appartiene al suo Club, oppure, come in questo caso, chiedendo una Wild Card per poter giocare con una straniera. Durante il World Tour in Polonia Evgenia mi propose il torneo e io accettai con entusiasmo il suo invito. In passato avevo già giocato con due ragazze straniere: una tappa del campionato svizzero con Isabelle Forrer e due del campionato italiano con l’ormai italianissima ma di origine olandese Patricia Labee. E’ sempre motivante disputare un torneo con una nuova compagna, soprattutto se si deve comunicare in inglese! Ci si mette in discussione, ci si rende disponibili a giocare in ogni ruolo e in un altro lato dal campo… insomma vale la pena allenare la flessibilità!
Dunque dico ok, la Nazionale Italiana mi da il permesso di partecipare, il Club russo mi fa arrivare l’itinerario del viaggio via mail, io e il mio fidanzato facciamo un visto per la Russia d’urgenza per poter partire e… via.
La sensazione sull’aereo è stata fin da subito di grande eccitazione: ero felice di partire e di vivere questa esperienza all’estero con una compagna russa. Veramente non avevo la più pallida idea di che cosa avrei incontrato e di come sarebbe stato, ricordo che mi stupì ancora una volta il mio atteggiamento di curiosità e di voglia di mettermi in gioco: partivo senza alcun tipo di certezza, unicamente per il gusto di scendere in campo e di scrivere una nuova pagina di vita. Questo mi faceva sentire tanto libera quanto predisposta a ottenere il meglio da questa uscita.


 Ho scoperto che i russi sanno essere davvero gentili e premurosi. Si sono presi cura di me dalla A alla Z dimostrandomi il piacere di farlo e accogliendomi come si fa con un vecchio amico, fin da subito, nonostante due alfabeti così diversi tra loro. A proposito di questo, non so se lo riuscite a vedere bene dalla foto, ma alla conferenza stampa il mio nome era scritto in russo… forte, vero?!
Evgenia è una ragazza solare e divertente e insieme ci siamo trovate molto bene. Oltre a lei ho stretto amicizia con alcuni ragazzi della federazione russa con i quali lo scambio è stato immediato, la conoscenza facile e la comunicazione in inglese divertente e coinvolgente.
L’organizzazione era modesta ma ordinata ed è filato tutto liscio.. tranne la musica della festa del sabato sera a tutto spiano! La mia stanza era sopra il campo centrale, la festa accanto.. quindi in realtà era come averli dentro la camera! ;-)
Musica a parte questa esperienza mi ha permesso di avvicinarmi alle loro abitudini e alla fine della settimana, ciò che mi sembrava strano all’inizio, era diventato ordinario. La cena, ad esempio, veniva servita in una scuola ed era particolare non per i cibi serviti (comunque diversi dai nostri) ma per i piatti pieni già posizionati sul tavolo prima dell’ ingresso in sala. Di fronte a noi tante tavole già imbandite, ci si sedeva dove il pasto era ancora intatto; un piatto unico di carne o pasta, uno yogurt, un dolcetto e del the… uguale per tutti, senza possibilità di cambiare o scegliere…quindi o te lo facevi andare bene, o ti alzavi con fame ;-)




Il torneo era strutturato come un Grande Slam: 6 pool da 4 squadre di buon livello perché tutti gli atleti partecipanti fanno beach volley tutto l’anno. Abbiamo disputato 7 ottime gare cedendo solo in finale al tie break, ma conquistando un bellissimo argento. Ho trovato un pubblico molto coinvolto e appassionato che simpatizzava per la nostra squadra; in tanti mi hanno detto che gradivano il modo di esultare di noi italiani e il fatto che giochiamo con grinta e sorridendo. Probabilmente abbiamo un modo più espansivo di manifestare le nostre emozioni . Quindi la settimana a Kalingrad… è stata un’esperienza assolutamente positiva!
Passando a una seconda brevissima cartolina, al mio rientro a casa, a settembre inoltrato, sono stata accolta in modo a dir poco caloroso.




All’ingresso del paese, a Palazzo Reale ho trovato uno striscione in mio onore da parte del Comune di Crespano del Grappa e a casa mia, oltre la bandiera all’ingresso, la mia famiglia aveva preparato tutto in versione tricolore: la casa aveva un particolare verde- bianco -rosso in ogni angolo (una ghirlanda, un mazzo di fiori, dei drappi, dei cuori…); perfino a Spike, il nostro cane, era stato messo un simpatico fiocchetto al collo! La mamma aveva curato veramente ogni dettaglio e anche la tavola da pranzo sposava il tema della bandiera italiana.
Qualche domenica dopo il sindaco mi ha omaggiato di una targa: sapere di essere un orgoglio per loro e un esempio di tenacia per i giovani che si avvicinano allo sport è per me un onore e una responsabilità che mi assumo con impegno.
Condividere con famiglia e amici la mia soddisfazione ha dato un gioioso valore aggiunto al tutto.


E’ proprio vero ciò che scrisse Goethe. “Mira alla luna. Anche se la manchi atterrerai tra le stelle.”
A presto!
Momi

 

VIDEO: Benjamin Zander

Queste sono le persone che, a mio avviso, rendono il mondo migliore.
Queste sono le persone di cui vorrei circondarmi.
Queste sono le persone che scelgo per arricchire la mia anima.

Meraviglioso, passionale, brillante, preparato.

Lo voglio abbracciare!

VIDEO Pillole firmate Anthony Robbins


Dal suo libro "Come ottenere il meglio da sè e dagli altri" ho ricavato numerosi spunti per la mia attività e la mia vita personale.
Lui non è un mago, ma ha un modo convincente ed empatico di consigliare strumenti interessanti che ognuno di noi può utilizzare nel suo cammino di crescita personale e di ricerca dell'eccellenza.
Se siete interessati ad approfondire la questione ascoltate questi video.
Vi avviso, migliorare costa fatica e nessuno la farà per noi! ;)











Quanto abbiamo da imparare!


Un giorno, un pensatore indiano, pose la seguente domanda ai suoi discepoli:

“Perchè le persone gridano quando sono arrabbiate?”
“Gridano perchè perdono la calma”, rispose uno di loro.
“Perchè gridare, se la persona sta proprio vicina?”, chiese di nuovo.
“Bene, gridiamo perchè desideriamo che l’altra persona ci ascolti!”, rispose un altro discepolo.
E il maestro tornò a domandare: “Allora non è possibile parlarle a voce bassa?”. Varie altre risposte furono date, ma nessuna convinse il maestro. Allora egli esclamò: “Volete sapere perchè si grida contro l’altra persona quando si è arrabbiati? Il fatto è che quando due persone sono arrabbiate, i loro cuori si allontanano molto. Per coprire questa distanza, bisogna gridare per potersi ascoltare. Quanto più arrabbiati sono, tanto più forte grideranno per potersi ascoltare. D’altra parte, che succede quando due persone sono innamorate? Loro non gridano, parlano soavemente.. e perchè? Perchè i loro cuori sono molto vicini. La distanza tra loro è piccola. A volte sono talmente vicini i loro cuori, che neanche parlano, solamente sussurrano. E quando l’amore è più intenso, non è necessario nemmeno sussurrare, basta guardarsi. I loro cuori si intendono. E’ questo che accade quando due persone che si amano si avvicinano”.
Infine il pensatore concluse dicendo: “Quando voi discuterete, non lasciate che i vostri cuori si allontanino, non dite parole che li possano distanziare di più, perchè arriverà il giorno in cui la distanza sarà così tanta che potrebbero non incontrare più la strada per tornare”


Mahatma Gandhi