Una famiglia... infinita


Noi Momoli... saremo anche strani, ma questa famiglia numerosa mi sta insegnando tanto. Vedo papà tra i suoi fratelli (nonna ha avuto 12 figli!), tutti così diversi, ognuno con la propria realtà ed evoluzione, e sento il legame che li unisce.
Il valore e il rispetto che danno al nucleo di origine è forte come la loro volontà di trasmetterlo. 
Non solo durante le feste, ma in ogni giorno dell'anno. 

Qui e con i parenti oltreoceano, una unica, grande, splendida famiglia ospitale.

Tante anime nuove venute al mondo ed educate allo stesso modo, alla stessa generosità...
La magia dei posti in tavola e dei posti letto che, all'occorrenza, si moltiplicano per chiunque arrivi.... sia dall'estero che dal paese vicino.
E si cresce, e ci si moltiplica... in una lunga catena senza fine 






  • "Un fratello è una delle cose migliori che ti possano capitare nella vita. 
  • "Mio fratello": non esiste definizione più bella, più dolce per descrivere un’altra persona."

Chi getta semi al vento farà fiorire il cielo

Si dice che chi getta semi al vento farà fiorire il cielo.

Mi piace pensare che questi sono alcuni dei semi che scegliamo di spargere intorno a noi per rendere l'ambiente rigoglioso.


Gioia

Amore

Empatia
Pace

e Speranza


Dei potentissimi liquidi concentrati.
Ciò che è davvero miracoloso è che queste sostanze sono già tutte dentro di noi.
La nostra responsabilità è quella di riconoscerle, di deciderne la dose e di somministrarle. Facendone buon uso affinché la nostra vita e quella di chi ci sta intorno diventi più facile.

Grazie a tutte le persone che in questo anno mi hanno contagiata con la loro Magia. 

Vi voglio bene 

Buone Feste bella gente!






RUBRICA - CrossOver- Tempo di Bilanci

Da Pallavoliamo.it di Dicembre

Ciao ragazzi!


C'è sempre un momento dell'anno in cui si fanno i bilanci, e oggi è giunto il mio.
Mi fermo a pensare, mi guardo indietro e volo sulla mia linea del tempo del passato a poco meno di un anno fa, a novembre, quando per la prima volta sono entrata in un aula di un corso in cui insegnavano strumenti per la crescita personale e mi sono detta: questo è il mio posto, questo è quello che voglio fare, questa è la persona che desidero essere. Ebbene sì, per una casualità (no, non è vero, niente accade per caso!) mi ritrovo a Roma in una sala con altre 150 persone a  “Impara dai campioni”, un seminario in cui vengono svelati i segreti dei campioni (persone che usano ottime strategie per ottenere grandi risultati) per eccellere nella vita e nel lavoro. Il mio approccio, al momento dell'iscrizione, dato che quegli argomenti mi erano sempre interessati, è stato quello di imparare ad usare meglio la mia mente per migliorare le mie performance. Una delle prime cose che ho scoperto è che non è vero che un giocatore “la testa o ce l’ha o non ce l’ha!”, come si sente spesso dire. Fino a poco tempo fa si attribuivano ad un atleta queste qualità come se fossero innate, tipo “se ce l’hai bene, altrimenti non arriverai mai!” Invece è stato studiato e provato che il cervello può essere allenato esattamente come un muscolo: si può imparare a pensare in un determinato modo e attuare delle strategie vincenti… per questo si chiama appunto allenamento mentale.
Ebbene, da quel giorno sono cambiate tante cose: sono uscita dal quel weekend con l’obiettivo di diventare un Mental Coach, con la certezza che avrei studiato tanto e che avrei concluso quel Master nei tempi necessari, nel rispetto dei miei impegni di Atleta.
Inizio i primi corsi, poi riprende l’attività di beach volley in Nazionale. Dopo un mese il mio ginocchio, Gino per gli amici! ;) comunica che non può più continuare a sopportare quel dolore e si decide di intervenire chirurgicamente. E’ un brutto colpo, ma mi oriento subito alle soluzioni chiedendomi: che significato positivo può avere questa sfida per me?
E comincio a vedere il mio infortunio come un’ opportunità:
- l’opportunità di diventare ancor più tenace, paziente, forte,
- la possibilità di studiare le applicazioni dell’allenamento mentale, di frequentare un ambiente ricco di stimoli e di persone stra- ordinarie che possano arricchirmi e guidarmi in questa fase,
- il modo per imparare cose nuove aprendomi la strada per un futuro favoloso dopo l’attività agonistica.

I mesi lontana dal campo scorrono con tanta attenzione verso il mio recupero, i libri sempre aperti e alcune delle esperienze più incredibili della mia vita. I momenti difficili bussano alla porta, e io apro con coraggio perché la possibilità di mettere in pratica le cose imparate mi aiuta moltissimo, così come fanno le persone speciali che mi accompagnano in questo cammino. Mi piace ripetere e sottolineare quanto sia stato importante per me avere accanto, oltre che degli amici adorabili, anche la figura di un mental coach (Grazie Alessandro Mora! Lo avete conosciuto qui http://www.giuliamomoli.blogspot.it/2013/01/rubrica-crossover-mens-sana.html ), che mi ha concretamente aiutato ad allenarmi anche se lontana dal campo e a gestire al meglio i miei stati d’animo. Credo che durante l’infortunio di un atleta questo ruolo sia fondamentale e importantissimo, tanto quanto quello di un ottimo staff medico.
Tornando a noi, a settembre sembra che io possa tornare a competere, ma le cose non vanno come dovrebbero e sfuma l’opportunità di giocare gli ultimi tornei del World Tour. Soluzione: mi butto a capofitto nello studio, e continuo ad allenarmi a pieno regime. Finisco il mio percorso di studi in un tempo che non avrei mai sospettato possibile e a novembre do l’esame finale, che supero con successo. Raggiungere questo obiettivo è una grande soddisfazione, guardo l’attestato con orgoglio perché rappresenta un anno ricco di emozioni e sfide e in lui vedo la mia medaglia d’oro di questa stagione. Una medaglia d’oro impreziosita da una spilletta blu, consegnatami alla cena di Gala di ieri sera, che rappresenta la mia nomina a Coach Ekis (professionista nel campo del coaching che affianca le persone nel raggiungimento dei loro più importanti obiettivi), incarico che viene dato agli alunni più meritevoli del Master. E’ stato davvero un onore, un momento molto emozionante… e condividerlo con 5 delle persone che hanno vissuto questo anno molto intenso al mio fianco è stata una gioia grande.

Quindi ecco il mio messaggio per voi: Nel percorso che avevi stabilito può succedere che per alcune cause non previste, gli obiettivi debbano cambiare. Anche se inizialmente costa fatica e lavoro accettarlo, sii subito predisposto a muoverti affinché quel cambio di direzione ti porti a trovare dei nuovi obiettivi per te, perché  potresti incontrare ciò di cui realmente hai bisogno, potresti incontrare la tua Occasione.
E oggi eccomi qui, un ginocchio che sta meglio, una mente allenata pronta a partire per altre nuove avventure e tanta, tanta, tanta gratitudine a riempirmi il cuore. Ho un atteggiamento entusiasta e fiducioso verso il mio futuro, ma non mi siederò ad aspettare che le cose vadano bene, sarò io a dirigerle verso i miei nuovi sogni, verso altri traguardi.


Qualche giorno fa su facebook, preparando il materiale tecnico Diadora da mettere in valigia, scrivevo così:
“Un' emozione che non cambia, un entusiasmo che continua a germogliare.
Un colore che dipinge i sogni, una scritta che riempie di orgoglio.
E' il primo giorno, è un nuovo inizio, è un'altra convocazione.”
Eh già, è arrivata anche la convocazione ufficiale della Nazionale di Beach Volley per la nuova stagione. E’ sempre un grande onore vestire la maglia azzurra, e predisporsi per un nuovo inizio è un momento ricchissimo di emozioni.
Sapete, durante gli scorsi mesi ho avuto dei momenti in cui, un po’ complici l’incertezza di un nuovo programma federale, e la nuova passione per il Coaching che cresce esponenzialmente dentro di me, pensavo fosse giunto il momento di dedicarmi ad altro. Mi sono detta: continuo a giocare o mi dedico a questo mio nuovo ruolo?
Ci ho riflettuto bene e sono giunta alla conclusione che la mia storia da beacher non è ancora terminata e che quindi come tutte le favole che si rispettino deve essere scritta fino alla fine. Voglio dare il tutto per tutto, puntando ai migliori risultati di sempre. Anche perché sono curiosissima di mettere in pratica su me stessa come atleta tutte le cose che ho imparato in questo ultimo anno. La coerenza è una delle caratteristiche di un Mental Coach che più mi affascina e voglio rispettarla completamente.

Qualcuno di saggio mi ha fatto queste tre domande:
- VUOI ancora vincere?
- Sei disposta al SACRIFICIO che richiede?
- E CREDI anche di potercela fare?
Con queste risposte affermative nella mente e il cuore che batteva più forte ho iniziato a preparare la mia borsa per raggiungere il gruppo al Centro Sportivo di Roma… ancor più consapevole che la fiducia nel successo è la premessa per poterlo raggiungere.
Ma questa è un’altra storia… che sarò felice di raccontarvi presto!
Stay tuned ;)


Vi lascio con una poesia di R. Kipling che amo molto e che mi regala nuovi spunti ogni volta che la rileggo. E’ il mio augurio di uno splendido nuovo anno per voi, magari proprio con questo atteggiamento che descrive.
Che il 2014 sia ricco di Sogni, e di Azioni volte a realizzarli.




Se
Lettera al figlio

Se riesci a non perdere la testa quando tutti intorno a te
la perdono e ti mettono sotto accusa.
Se riesci ad avere fiducia in te stesso
quando tutti dubitano di te,
ma a tenere nel giusto conto il loro dubitare.
Se riesci ad aspettare senza stancarti di aspettare
o essendo calunniato a non rispondere con calunnie,
o essendo odiato a non abbandonarti all'odio,
pur non mostrandoti troppo buono,
né parlando troppo da saggio.
Se riesci a sognare senza fare dei sogni i tuoi padroni.
Se riesci a pensare senza fare dei pensieri il tuo fine.
Se riesci ad incontrare il successo e la sconfitta
e trattare questi due impostori allo stesso modo.
Se riesci a sopportare di sentire le verità
che tu hai detto distorte da furfanti
che ne fanno trappole per sciocchi o vedere le cose
per le quali hai dato la vita distrutte e umiliarti
a ricostruirle con i tuoi strumenti oramai logori.
Se riesci a fare un solo fagotto delle tue vittorie
e rischiarle in un solo colpo a testa e croce
e perdere e ricominciare da dove iniziasti senza
mai dire una sola parola su quello che hai perduto.
Se riesci a costringere il tuo cuore, i tuoi nervi,
i tuoi polsi a sorreggerti anche dopo molto tempo
che non te li senti più ed a resistere
quando ormai in te non ce più niente
tranne la tua volontà che ripete "resisti!"
Se riesci a parlare con la canaglia
senza perdere la tua onestà
o a passeggiare con i re
senza perdere il senso comune.
Se tanto nemici che amici non possono ferirti
se tutti gli uomini per te contano
ma nessuno troppo.
Se riesci a colmare l'inesorabile minuto
con un momento fatto di sessanta secondi
tua è la terra e tutto ciò che è in essa
e quel che più conta sarai un uomo, figlio mio.


Momi







Will Smith e il suo consiglio...




OGNUNO DI NOI È STRAORDINARIO

Amo la vita, è come un'infezione, qualcosa che non puoi mascherare. 
La grandezza non è questa magica, misteriosa, inafferrabile caratteristica divina che solo pochi prescelti raggiungeranno mai. È qualcosa che davvero esiste in ognuno di noi. È molto semplice: questo è quello in cui credo... e sono pronto a morire pur di realizzarlo! Punto. Semplicissimo.
E penso che spesso invece rendiamo la situazione più difficile di quel che dovrebbe essere.

Tu ed io non siamo cresciuti con la sensazione che chi eravamo avrebbe in qualche modo influenzato il nostro futuro. Siamo cresciuti con la convinzione che chi eravamo fosse praticamente irrilevante, perché saremo diventati qualcosa di più grande.

NON CI SONO SCORCIATOIE SULLA VIA DEL SUCCESSO
La distinzione fra talento e capacità è uno dei concetti più fraintesi dalle le persone che stanno cercando di eccellere, che hanno dei sogni e vogliono realizzarli. Il talento è una dote naturale, le capacità si sviluppano esclusivamente attraverso ore, ore ed ore di lavoro su se stessi. 

Indipendentemente da quanto sei dotato, il tuo talento ti lascia a piedi se non sviluppi le tue abilità. Se non studi, se non ci lavori su, se non ti dedichi mente e corpo a migliorare ogni singolo giorno, non sarai mai capace di esprimere tutto il tuo talento nel modo in cui vuoi.

MATTONE PER MATTONE
Non dovete più azzardarvi a dire: "Non posso farcela".

Non devi partire con l'idea di costruire un muro intero. Parti dicendo: "Adesso metto giù questo mattone nella maniera migliore che un mattone possa essere posato". E fai così ogni singolo giorno. E prima che te ne accorgi hai il tuo muro.

IMPEGNATI A FARE LA DIFFERENZA
Sai, è una idea che mia nonna ha sempre avuto: "Già che siam qui" diceva "è necessario cercare di fare la differenza". Continuava a trasmettermi la responsabilità spirituale che ognuno di noi ha di migliorare la vita degli altri.
Voglio fare del bene! Voglio che il mondo sia un posto migliore perché io sono stato qui.

RAPPRESENTA UN IDEALE
Voglio rappresentare un ideale. Voglio rappresentare possibilità. Voglio rappresentare l'idea che tu puoi davvero realizzare i tuoi desideri!

DEVI CREDERCI
Il primo passo - prima che chiunque altro al mondo ci creda, ci devi credere tu. Non c'è alcun motivo di avere un piano B, perché distrae dal piano A.

Credo che esista una componente di pazzia che ogni persona di successo deve avere. Uno deve credere che qualcosa di diverso da quello che è successo nelle ultime centinaia d'anni possa succedere.
Confucio ha detto: "Chi crede di farcela e chi crede di non farcela, di solito finiscono per aver entrambi ragione".

NIENTE È IMPOSSIBILE
Essere realistici è la strada più frequentemente percorsa sulla via della mediocrità. Perché dovresti essere realistico? E' irrealistico entrare in una stanza e avere la luce girando un interruttore. Questo è irrealistico, ma fortunatamente Edison non la pensava così. E 'irrealistico pensare di piegare un "pezzo di metallo" è farlo volare con più persone sull'oceano. Questo è irrealistico, ma per fortuna i fratelli Wright non ci credevano. Nel momento in cui immagini qualcosa, la rendi reale. Fai una scelta, decidi chi vuoi essere, cosa vorrai realizzare e da quel momento l'universo ti aprirà tutte le strade per raggiungere i tuoi obiettivi, devi solo decidere! I nostri pensieri, sentimenti e sogni sono concreti nell'universo. I pensieri, i sogni, le idee, le nostre emozioni sono reali [...] Fai una scelta: decidi chi vuoi essere, cosa vuoi fare e imponi all'universo di farsi da parte.

Mi sembra una cosa talmente ridicola quella di adottare l'idea... "è impossibile", "non succederà mai", "non è fattibile". Nell'istante in cui lo dichiari, ecco che l'hai reso possibile.

I NOSTRI PENSIERI DIVENTANO COSE
I nostri pensieri, i nostri sentimenti, i nostri sogni, le nostre idee si materializzano nell'universo. Se desideriamo qualcosa, la immaginiamo e ci impegniamo seriamente per ottenerla, quella è una sorta di spinta che esercitiamo sull'Universo per la realizzazione di quell'idea. L'Universo non ci prende in giro. Se non lasciamo che il mondo, le persone e le situazioni ci ostacolino o ci sottomettano, allora noi riusciremo a piegare l'universo, a domandare e comandare che l'Universo diventi quello che vogliamo che sia.

C'è una sorta di potere mistico intrinseco al prendere una decisione, ...invece di sentirti condizionato dalle circostanze che hai intorno. Prendi una decisione! Semplicemente scegli quel che succederà, chi diventerai, come riuscirai a farcela. Prendi una decisione. E da quel punto in poi, l'Universo si toglierà di mezzo.

Esiste una sorta di corrente nell'Universo, che in qualche modo bisogna imparare a navigare.

DEVI FOCALIZZARE
Sono arrivato a capire che per raggiungere il livello di successo che vuoi è difficile dividere le forze e fare più cose assieme. Bisogna concentrarsi in maniera quasi ossessiva. Devi davvero focalizzarti completamente; mente, corpo e anima.

ATTACCA LE TUE PAURE
La paura mi dà motivazione. Odio essere spaventato all'idea di fare qualcosa. E credo che quel che si è sviluppato in me fin da quando ero piccolo è un'attitudine ad attaccare le cose che mi fanno paura.

PROTEGGI I TUOI SOGNI
Non permettere mai a nessuno di dirti che non sai fare qualcosa. Neanche a me. Ok? Se hai un sogno tu lo devi proteggere! Quando le persone non sanno fare qualcosa lo dicono a te che non lo sai fare. Se vuoi qualcosa vai e inseguila! Punto!

Talento vs Lavoro




Ecco il segreto: il lavoro duro. 
Il talento va allenato ogni giorno, da solo non basta. 
Tutte le persone di successo si danno da fare, mentre è impossibile ottenere grandi risultati 
nella vita stando a casa, a oziare in pantofole. 
Chi ottiene successo si sente una persona realizzata, non si lamenta della fatica, dell'impegno, 
sa che fanno parte del gioco.
Un gioco che lo appassiona.



Alessandro Mora da "Il diario del Benessere"

Sono una Mental Coach!

Si parla di traguardi, di obiettivi.

Dicono che noi atleti abbiamo le idee chiare, che abbiamo una marcia in più quando si tratta di raggiungere un sogno con una data di scadenza.
Dicono che siamo determinati, che lo spirito della competizione ci spinge a voler arrivare sempre un po' oltre il nostro limite.
Dicono che facciamo tutto quello che c'è da fare grazie alla nostra profonda disciplina.
Dicono che non è ammesso fallire, non senza aver dato il massimo.
Dicono che ci sappiamo preparare e che siamo convinti che la performance sia strettamente connessa a quanto ci si è allenati.

E' tutto vero.
E questi traguardi nell'anno dell'infortunio valgono tantissimo per me. Perchè mi sono comportata come avrei fatto in campo: ho cercato di imparare quanto più potevo da ogni persona incontrata, ci ho creduto tanto, ho dato tutta me stessa, mi sono applicata. Ho osato e il lavoro mi ha premiata.

Oggi sono una Mental Coach e ne vado fierissima.

E alla cena di Natale Ekis mi ha nominata Coach Ekis (incarico che viene dato agli alunni più meritevoli del Master) dandomi la spilletta blu... e la cosa mi riempie di orgoglio e gratitudine.
:)





IL MEGLIO DEVE ANCORA VENIRE!

Il mio nome... sulle divise della squadra russa!


A me questa cosa ha fatto letteralmente impazzire... ne hanno parlato anche la tribuna di Treviso e il sito della Cev.
Ilya è stato meraviglioso! Leggete qui sotto di che cosa si tratta :)

La tribuna di Treviso:
http://tribunatreviso.gelocal.it/sport/2013/11/22/news/giulia-momoli-da-il-nome-a-un-team-della-russia-1.8164225

Sito Cev:
http://www.cev.lu/News.aspx?NewsID=15998&TagType=0&TagContent=0&ID=7&Paging=0&Sd=1/1/1900&Ed=1/1/1900

Traguardi




Da che ho ricordi faccio ciò che amo, e ho sempre pensato di essere Fortunata. 

Oggi la vedo in modo leggermente diverso: la verità è che niente mi è successo per caso, ma mi sono fatta il mazzo per farlo accadere e per guadagnare ciò che desideravo.
Ho preso Responsabilità, ho Deciso, ho Lottato, ho Sbagliato, ho Cambiato strade e Strategie.
Ho Lavorato duro per costruire ogni piccolo, singolo mattoncino della mia Vita mettendoci Intenzione, Visione, Passione, Entusiasmo.
Quindi tanta Gratitudine, tanto Cuore e milioni di Azioni verso i miei Obiettivi.

E anche stavolta, fuori da un campo, ce l'ho messa tutta.
L'ostacolo dell' infortunio si è trasformato in nuove Opportunità.

Guardo questo attestato con Orgoglio: rappresenta un anno ricco di emozioni e sfide.
In lui vedo la mia MEDAGLIA d'oro di questa stagione.

E di nuovo sono pronta a ricominciare, a lavorare sodo per i traguardi in cui credo e per un Team che riconosce il mio Valore.

Life is good 

La legge del Distacco - D. Chopra

"L'abbondanza è uno stato della mente in cui tu credi di essere intrinsecamente creativo, riconosci che l'universo è abbondante e che tu sei un espressione di questo universo. Se accetti l'idea di un universo abbondante e illimitato lasci perdere il desiderio di manovrare le circostanze e forzare le soluzioni per manifestare i tuoi desideri. Questa è l'essenza della legge del distacco.

La legge del distacco ci insegna a focalizzare l'attenzione su quello che desideriamo, fare i passi necessari per conquistare i nostri sogni e poi trovare sicurezza nella saggezza dell'incertezza lasciando andare ogni attaccamento al risultato... un passo essenziale per raggiungere i nostri obiettivi.



Allo stesso modo, lanciare le tue intenzioni nel grembo della creazione senza attaccamento ai risultati, alla fine soddisfa i tuoi desideri. Nel mondo fisico ci sono ostacoli che vengono percepiti come tali come il tempo, lo spazio, le opportunità... ma nel mondo spirituale questi limiti non esistono affatto...le opportunità sono illimitate e non esiste nè spazio nè tempo...ciò che esiste è la pura possibilità, la pura potenzialità che attivi attraverso i tuoi pensieri, le tue convinzioni, le tue intenzioni. L'abbondanza sgorga da questa sorgente illimitata: lascia perdere ogni pensiero di limitazione, vai direttamente alla sorgente che si trova dentro di te e proclama la tua intenzione.

Oggi metti in pratica la legge del distacco, distaccati da ogni aspettativa di risultato... lasciando a chiunque, a qualunque cosa la libertà di essere esattamente come sono.
Accetta l'incertezza e osserva le soluzioni e le opportunità che ne sorgono spontaneamente, entra nel campo delle infinite possibilità rimanendo aperto ad una infinità di scelte. "

Depaak Chopra


RUBRICA- CrossOver- Esportare il Beach Volley

Bentrovati a tutti! Questo mese vi racconto della piacevole esperienza siciliana che ci ha visto protagonisti dal 18 al 23 ottobre al centro federale Le Capannine di Catania. 
Due coppie femminili e due maschili hanno rappresentato l’Italia partecipando, insieme a Marocco e Tunisia, al primo stage internazionale del progetto di sviluppo del Beach Volley nei paesi Nord Africani. Responsabile del progetto ideato dall’ FIVB, che ha incaricato la FIPAV per l’organizzazione è Renato Arena, delegato FIVB che ricopre anche la carica di Vice Presidente della CEV.
La settimana di lavoro, capitanata da Matteo Varnier e Glauco Ranocchi è stata quindi il primo step verso l’obiettivo di sviluppare il beach volley e la pallavolo indoor nei paesi del Nord Africa. Il centro federale “Le Capannine” ci ha messo a disposizione tutto il necessario per lavorare serenamente e la grande disponibilità di Pippo Leone, Bruno Proietto e Andrea Lo Presti hanno fatto sì che noi atleti potessimo concentrarci unicamente sul lavoro in campo. Ilclima è stato assolutamente favorevole, Catania ci ha riservato un bellissimo sole: pensate che abbiamo fatto il bagno fino al 21 ottobre!
Compagna di allenamento e del torneo interno che ci ha viste vincitrici, Giulia Toti, atleta romana, ma di casa a “Le Capannine” dato che durante la stagione estiva si allenava proprio lì con Graziella Lo Re. Sono contenta di aver giocato con Giulia, oltre l’impegno profuso in campo ha avuto sempre un atteggiamento positivo e professionale ed era tangibile la sua emozione di vestire la maglia azzurra in questo appuntamento. Mi sono rivista in lei nella passione che ha manifestato quando Glauco le ha consegnato la sua prima tuta Diadora targata Italia Beach Volleyball Team. Certi momenti non si scordano mai J
6 coppie di uomini e 5 di donne, due campi di allenamento , una doppia seduta tecnica al giorno in due turni di lavoro in modo che ognuno si potesse allenare al meglio. Mentre Matteo Varnier era il tecnico dei maschi, il nostro responsabile è stato Glauco Ranocchi. Pur essendo famoso per essere eclettico e saper ricoprire più ruoli, Glauco non è un tecnico di beach volley, (ancora... La sua arma segreta sono le battute corte, vi avviso!)quindi mi ha chiesto una mano nello svolgimento degli allenamenti. Matteo preparava gli esercizi per i due gruppi e io li spiegavo alle ragazze facendoli eseguire, adattandoli alle coppie, ai momenti e a ciò che notavo. Per me è stato un momento formativo importante, poter contribuire come coach è stato impegnativo e molto divertente.Gli allenamenti tecnici avevano l’obiettivo di fornire alle squadre straniere e ai loro allenatori degli strumenti di base, delle conoscenze, degli esercizi e degli spunti iniziali su cui sviluppare il loro futuro lavoro. Alcune delle ragazze avevano giocato a pallavolo quindi le prime ore di allenamento sono servite a porre l’attenzione sulle differenze tra un gioco e un altro.
Le ragazze africane ad esempio, tendevano a ricevere o difendere la palla alla compagna (come si usa fare nella pallavolo dove si cerca il palleggiatore), mentre nel beach volley l’obiettivo è mettere la palla di fronte a sé (nel proprio quadrante, ovvero la propria zona di campo) ed è il compagno che con il tempo d’ingresso giusto deve avvicinarsi alla palla per poi effettuare l’alzata.
Altro aspetto su cui abbiamo messo attenzione era il movimento di ingresso che facevano per andare ad alzare, anche quello stile palleggiatore in penetrazione, che nel beach volley invece è un avvicinarsi verso la ricezione con il giusto tempo, pochi passi e mettendo il peso sulla gamba più vicina alla rete (che sta avanti all’altra come in un affondo). Insieme a questo abbiamo corretto la posizione con cui si effettua l’alzata: mentre nella pallavolo è contemplato anche il bagher laterale per alzare al compagno, nel beach volley la posizione deve essere quanto più pulita e in equilibrio possibile (per contrastare il vento e rendere il movimento tecnico sempre uguale)e le spalle prima dell’impatto con la palla devono  già “guardare l’astina”.
Oppure in attacco si aspettavano la palla in un determinato punto, ancora come accade nella pallavolo quando chiami un pallone e sai che il tuo palleggiatore te lo metterà più o meno precisamente lì. Nel beach invece bisogna sempre relazionarsi con la ricezione, con il compagno e con il vento e lo schema di attacco (la chiamata) viene scelto nel modo più funzionale possibile ad effettuare un colpo efficace. Per poter fare una rincorsa fluida ed esplosiva è necessario mettere il nostro alzatore nelle migliori condizioni possibili dando qualità alla nostra ricezione; se questo non accade o l’alzata è imprecisa bisogna essere pronti a compensareQuesto è un aspetto che mi ha sempre affascinato: l’aiuto reciproco che si mette in campo per poter neutralizzare gli errori del compagno. E’ naturale che ognuno faccia del suo meglio per fare le cose bene, ma quando ci sono delle imprecisioni, immaginiamo in ricezione, il tuo compagno sa che deve dare di più nell’alzata per ristabilire equilibrio, e tu di conseguenza darai il massimo per premiarlo e per concretizzare in un punto quell’alzata partita magari da una ricezione orribile!
Essendoci solo due persone in campo la qualità del primo tocco di squadra (ricezione e alzata) è fondamentale per una buona preparazione del punto. Noi passiamo molte ore ad allenare questo aspetto, perché ricezione o appoggio e alzata sono le basi su cui si costruisce il gioco, sono le basi delle tue sicurezze.
L’intento è stato di dare un’infarinatura generale dei movimenti tecnici di base del beach volley: abbiamo lavorato sulla geometria di gioco (come ci relazioniamo in campo con la palla e il compagno), sull’importanza delle chiamate e sul rendere il gioco più “pulito possibile” nei movimenti. Abbiamo allenato anche la fase break con esercizi sullo stacco, sulla battuta, sulle uscite difensive e sulla correlazione tra il giocatore di muro e quello di difesa.

Quello che accade quando si inizia a giocare a beach volley è che si corre tantissimo. Ricordo i miei primi allenamenti con la nazionale sulla sabbia: correvo come una matta e vedevo Lucilla Perrotta e Daniela Gattelli che si muovevano dopo di me, ma che erano più efficaci ed ordinate…e facevano molta meno fatica! :P
In questo sport è importante essere tecnici sia per evitare movimenti inutili, sia per essere in equilibrio prima di toccare il pallone. E’ inoltre fondamentalerecuperare subito la posizione: immaginate di fare una grande difesa, o un salvataggio; l’obiettivo non è solo non far cadere la palla, l’obiettivo è che tu stesso (salvo rari casi in cui il tuo compagno gioca di seconda intenzione)metta a terra la palla che hai recuperato. La difesa diventa quindi l’occasione che ti crei per fare il punto, come nella pallavolo, ma con la differenza che non saranno altri compagni a concretizzare l’opportunità, ma tu stesso.
Gli ultimi 3 giorni sono stati dedicati ad un torneo, per mettere subito in pratica le cose analizzate. Devo riconoscere che già dopo pochi allenamenti le ragazze erano più ordinate in campo.
Il collegiale è stato produttivo: le squadre ospiti, allenatori e dirigenti inclusi hanno vissuto l’esperienza come se fossero “a scuola di beach volley”, e ho apprezzato molto l’impegno e l’attenzione che hanno messo in campo per apprendere quanto più possibile. Da parte della delegazione italiana massimaresponsabilità  perché sapevamo di essere osservati e di dover dare il buon esempio per chi si sta approcciando a questo sport. L’idea che sia l’Italia a contribuire allo sviluppo di questo splendido sport in Africa mi ha appassionato subito: siamo una nazione che in campo internazionale si fa sentire, sia nel beach volley che nella pallavolo, e trovo che sia idonea la posizione di guida e di affiancamento ai paesi che hanno l’interesse di crescere. Catania, inoltre, è un buon punto di incontro tra noi nazione vicine, favorevole sia per location, che per le strutture disponibili, che per il clima.

Oltre al beach volley la settimana è  da segnalare anche per i seguenti motivi:
- Il sabato sera è stato fatto venire un pizzaiolo che ha preparato la pizza per tutti, Ennio, che è stato così gentile da esaudire la mia richiesta di lasciarmi preparare la prima pizza!
- Salvina, cuoca gentilissima e molto disponibile a venire incontro alle nostre esigenze e Orazio, mitico direttore di sala.
 -  L’appuntamento serale prima di cena in sala ristorante per guardare CSI. Onestamente non sono appassionata di tv, ma devo dire che è stato divertente guardare CSI ascoltando gli interventi di Agata, appassionata di criminologia, e di Giada e Giulia che conoscevano ogni particolare dei protagonisti e si divertivano ad imitare Horatio Caine 
- Insieme al simpaticissimo Pippo Leone abbiamo fatto un giro per Catania e siamo stati viziati dagli assaggi dei manicaretti locali… per quanto mi riguarda i cannoli al primo posto…tanto che ne ho anche portati a casa un vassoio da far assaggiare a Marco e famiglia.

-          -La scoperta del gioco “L’assassino”. Lo conoscete? Ok, ve lo spiego!! Si fanno dei bigliettini quanti sono i presenti al tavolo, su ogni bigliettino si scrive “persona” tranne su due perché su uno si scriverà “assassino” e sull’altro “detective”. Ogni giocatore estrae il suo bigliettino e scopre il suo ruolo senza informare gli altri. Il detective invece è l’unico che deve manifestarsi. Lo scopo dell’assassino è quello di non farsi scoprire e catturare dal detective e di uccidere tutti i componenti del gioco. Come? Facendo l’occhiolino! :-D
Il detective dovrà individuarlo per arrestarlo e le vittime…colpite dall’occhiolino dovranno annunciare “Sono morto!”. Vi garantisco che le risate sono assicurate!!
-Le sedute di Risiko, alle quali non ho partecipato, e che hanno appassionato soprattutto i maschietti italiani… avidi conquistatori del mondo!
Insomma, è stata una bella settimana  di beach volley, di aggregazione e di ripasso per l’inglese!
Ora torno a studiare…il mio esame finale per diventare Mental Coach si avvicina!
Un super abbraccio a tutti e a prestissimo,
Momi
www.giuliamomoli.blogspot.it