RUBRICA per VolleyMania- La mia Direzione

 
Ciao lettori di volleymania! Questo è il mio ultimo articolo del 2012 quindi ho pensato di proporvi un elenco di riflessioni che ho maturato e preso in considerazione nell’ultimo anno, soprattutto negli ultimi mesi.
Questa lista rappresenta una direzione che ho deciso di seguire, un sentiero che ho illuminato davanti a me e dentro al quale voglio camminare per essere una persona migliore, una destinazione verso cui mi muovo ogni giorno per vivere la vita che desidero.

HO IMPARATO:
-che avere degli obiettivi è fondamentale per sapere da quale parte andare e per capire di che risorse ho bisogno per raggiungerli, ma ancor più importante è sapere per quale motivo lo faccio, che cosa voglio ottenere, che cosa mi darà di buono giungere a quella meta
-che la comunicazione che uso con me stessa e con gli altri influenza la mia realtà, quella della persona con cui interagisco e la nostra relazione. Migliori (più efficaci) sono i colori (parole, toni e fisiologia) che decido di usare, più bello (emozionante) sarà il quadro (stato d’animo) che dipingerò
-che ognuno prende la decisione migliore tra le opzioni disponibili in quel momento (quindi è meglio averne molte!)
-che perdonare ti libera l’anima
-che è necessario aver chiari i nostri valori (gli ideali a cui miriamo, quelli che guidano tutte le nostre scelte, ciò a cui tendiamo e che per noi è veramente importante) e agire in modo coerente ad essi per essere intimamente felici
-che l’aiuto è più apprezzato dalle persone che te lo chiedono e che la gentilezza può ammorbidire anche i cuori aridi o quelli poco abituati a gioire, a sperare, a credere nel prossimo
-che non sono i comportamenti o le parole o le azioni ad influenzarmi, ma il significato che io decido di dare a comportamenti, parole e azioni
-che per trovare le risposte giuste devo pormi e porre le domande giuste
-che non esistono persone senza risorse, ma esistono stati d’animo e mentali senza risorse
Ho imparato, finalmente, che ognuno di noi fa, è e dà il meglio che può fare, essere e dare in quel momento.


HO CAPITO:
-che scalare la montagna per arrivare alla cima ci renderà migliori indipendentemente dal risultato: ad essere degna di attenzione è la differenza tra la persona che eri quando sei partito e la persona che sei quando arrivi dove sei arrivato, con il tuo nuovo bagaglio di esperienze
-che preferisco trascinare, piuttosto che seguire, ma che se ho accanto una persona che stimo, in alcuni momenti, la seguo con piacere e fiducia
-che sei e ti comporti esattamente come pensi
-che stima reciproca e sincerità sono essenziali per avere relazioni autentiche
-che gli amici sono le persone con cui decidi di stare, crescere, condividere, confrontarti
Ho capito che “il meglio deve ancora venire”. (cit Ligabue)


HO AVUTO CONFERMA:-che ogni persona che incontro mi arricchisce
-che viaggiare rende liberi, insegna ad adattarsi
-che se voglio qualcosa è necessario che io agisca per andare a prenderla
-che tutto quello che ci serve è dentro di noi
-che se ti circondi di persone brillanti la tua vita sarà più brillante
-che fede e gratitudine danno una marcia in più
-“che questa è la vita che sognavo da bambino” (cit. Jovanotti)
-che allenare la propria curiosità permette di scegliere fra molte più possibilità
-che rendere più lieta la giornata a qualcuno, anche solo per un minuto, è davvero gratificante
-che la mente è una risorsa infinita e che l’immaginazione può superare ogni confine, fino ad “ingannarla”
-che ogni persona può darti del buono, basta desiderare di vederlo
-che, quando raggiungi un traguardo, un obiettivo, un successo sono le persone che hai accanto e che sono felici per te a renderlo davvero speciale
-che la vita mi da ogni giorno l’opportunità di apprendere
-che fornire spunti e nuove idee agli altri è stimolante per riceverne di nuovi
-che è meraviglioso far sentire bene una persona che parla insieme a me
-che la falsità logora i rapporti, che la sincerità li rende più forti.
Ho avuto conferma che scambiare energia con persone interessanti è fonte di ispirazione e magia.


HO SCELTO DI:
-arricchirmi di nuove e diverse visioni del mondo per vedere le cose in modo più completo o da un’altra prospettiva, sempre rispettando i miei principi
-di mantenere vivo il bambino dentro di me, per poter attingere dalla sua energia, vitalità e spontaneità
-di volermi assumere le responsabilità, di essere l’ago della mia bilancia, di decidere come mi voglio sentire e che cosa voglio essere senza lasciare che circostanze esterne influenzino i miei stati d’animo
-di essere flessibile e creativa
-di allenarmi a fare ciò che non mi riesce comodo fare
-di essere una persona che fa le cose che sa
Ho scelto di essere ogni giorno la migliore me stessa di ieri.


GRAZIE:
-Grazie a chi si fida di me
-Grazie a chi mi fa brillare gli occhi, a chi mi sorprende con la semplicità e con la purezza delle intenzioni
-Grazie a chi criticandomi mi permette di migliorare alcuni aspetti del mio carattere dove ho ancora margine
-Grazie a chi mi considera un esempio da seguire
-Grazie ai nuovi Amici che ho incontrato lungo la strada, che mi fanno correre più veloce, più forte, con più gioia
-Grazie agli amici fedeli e sinceri che non mi hanno mai abbandonata
-Grazie al potere di un abbraccio, alla complicità, alla condivisione che unisce
-Grazie ai miei genitori per avermi fatto il dono della vita e avermi permesso di diventare la persona che sono
-Grazie ai miei fratelli, legame inossidabile, per essere venuti ad incontrare proprio me tra tutte le famiglie disponibili
-Grazie alla mia numerosa famiglia allegra, solida, colorata e a ogni membro che la compone e che è entrato a farne parte.
-Grazie a Marco raro compagno, amico, amante e alla sua famiglia nido di pace e serenità
-Grazie alla natura, fonte di ispirazione e gratitudine
-Grazie alla fotografia, che mi lascia immortalare attimi unici
-Grazie alla musica e ai libri, compagni di emozioni e nutrimento per l’anima
-Grazie all’Amore e ai suoi lacci infiniti che mi permettono di raggiungere ogni luogo
-Grazie al mio sport, che mi chiede di volere di più da me stessa, una preziosa palestra di vita, uno strumento da sfruttare al massimo per arricchire le mie possibilità.


Che il 2013 sia l’Anno che desiderate e che decidete di far accadere. Super auguri a tutti voi!

Momi

http://www.volleymaniaweb.com/?p=48428

Christmas Time














Ridere, giocare, cantare, scherzare, mangiare, oziare, condividere attimi di semplicità e di vita comune... ha un sapore Speciale se fatto con le persone che ami e al calduccio della tua Casa.

Natale in Famiglia... Priceless :)

TANTI CARI AUGURI A TUTTI VOI!




 

RUBRICA per Pallavoliamo- Crossover- Un viaggio nel beach volley


Ciao ragazzi, inizia il nostro viaggio attraverso i pensieri e le azioni delle persone che popolano l’amato mondo del Beach Volley. Siete pronti?
Partiamo subito dai Giocatori, oggi voglio proporvi 3 Top Players delle Olimpiadi di Londra:  April Ross, americana, medaglia d’argento, Juliana Felisberta da Silva, brasiliana, medaglia di bronzo e il nostro Paolo Nicolai, quinto posto.
Non mi soffermo sul ricco Palmares di questi tre splendidi  atleti; ho fatto loro qualche domanda  con la speranza che tra le righe scoviate utili spunti di riflessione o che semplicemente soddisfiate delle vostre curiosità. Buona lettura!

8 domande a April Ross (USA):
1. Quali sono le tue migliori 3 caratteristiche?

April: Penso che le mie migliori qualità siano di saper essere di supporto agli altri, avere una mente aperta a nuove opinioni ed esperienze e di riuscire a mantenere la calma nella maggior parte delle situazioni.
2. Se potessi rubare anche due caratteristiche in altri atleti che ammiri quali sarebbero?

April: Ammiro di Jen, la mia compagna, il fatto di essere molto estroversa e socievole e di fare amicizia in ogni parte del mondo, ammiro di Sara Montagnoli (giocatrice austriaca, rappresentante degli atleti) che cura gli interessi di tutti e lavora duramente per assicurarsi che il nostro sport sia positivo per i giocatori.
3. Cosa dici a te stesso prima di entrare in campo? E al tuo compagno?

April: Provo a darmi fiducia contro la squadra con cui stiamo giocando prima della partita, quindi visualizzo nella mia testa tutto quello che loro fanno bene e come posso fare per fermarlo, poi visualizzo noi che facciamo tutto quello di cui abbiamo bisogno per vincere, faccio questo più e più volte prima della partita, quindi non mi dico molto, ma visualizzo tantissimo. Principalmente alla mia compagna costruisco fiducia dandole feedback positivi durante il riscaldamento così che lei si senta bene mentre entriamo nel match.
4. Come si riesce a mantenere la motivazione per stare sempre al Top? Che cosa ti spinge maggiormente verso i tuoi obiettivi?

April: Penso che la prima cosa che mi mantiene motivata è che amo realmente il beach volley, sarebbe davvero dura viaggiare e competere a questo livello se non lo facessi. Amo il modo in cui mi fa vivere , mi piacciono la libertà e l’opportunità di girare il mondo. Mi piacciono le persone che fanno questo sport e sono competitiva di natura, quindi mi diverte giocare i tornei e cercare di provare ogni volta al mio team che è il migliore. Penso anche sempre all’ obiettivo finale che è una medaglia d’oro alle Olimpiadi, e questa è un grande motivazione.
5. Ci sono degli esempi che hai seguito nella tua vita e che ti hanno portato a diventare quello che sei?

April: Penso che i miei modelli principali siano stati i miei genitori, persone molto amorevoli e che hanno lavorato sodo.  Son coloro che mi hanno insegnato l’importanza di lavorare duramente e senza questa lezione so che non avrei mai avuto il successo che ho ottenuto.
6. Quanto conta l'alimentazione nelle tue prestazioni?

April: Credo che la nutrizione sia davvero importante in preparazione, probabilmente il terzo aspetto dopo la preparazione fisica e quella mentale, quindi nel periodo pre-stagionale provo a mangiare più salutare che posso, molta frutta, verdure e pesce, tutto naturale. Tuttavia, una volta che sono al torneo ritengo di dover mangiare quello che il mio corpo mi dice di avere bisogno, quindi se voglio un dolce la sera lo prendo, tutto con moderazione però! Durante il torneo è veramente importante non privarsi di alimenti utili, mi assicuro sempre di mangiare abbastanza per tenermi in energia.
7. Quali sono le tre cose che in valigia porti sempre con te?

April: Mi porto sempre le scarpe da ginnastica perché anche se giochiamo senza scarpe sono necessarie per andare in palestra e per gli allenamenti su strada, ho anche un ombrello perché sembra sempre piovere ai nostri tornei! Portiamo le proteine in polvere da usare nelle bevande dopo l’allenamento per rivitalizzare i nostri muscoli. Vado sempre fuori peso con il bagaglio…quindi potrei andare avanti a descrivervi cosa porto in valigia! Di solito mi porto anche un bell’ abito nel caso uscissimo a cena  o andassimo al party dei giocatori a fine torneo.
8. Qual è il miglior insegnamento che hai tratto dallo sport in questi anni di carriera?

April: Che la fiducia in se stessi è la cosa più importante e la qualità più difficile da guadagnare. Non viene facilmente, mi ci è voluto un sacco di lavoro per acquisire la fiducia che ho oggi . Attraverso la lotta per ogni punto e l’avere successo ho guadagnato molta fiducia, non solo nel campo, ma nella vita e adesso posso vedere quanto è importante questo aspetto e quanto possa aiutare le persone. Ho imparato anche che non puoi mai mollare (anche qui sia in campo che nella vita) perché non sai mai che cosa potrebbe succedere. Stavamo perdendo abbastanza malamente contro le numero uno al mondo nella semifinale olimpica (Juliana-Larissa), ma eravamo determinate a non mollare e non so come è accaduto, ma siamo tornate in partita e abbiamo vinto… e quella per me è stata la massima  lezione del “non arrendersi mai”.
7 Domande a Juliana (BRA):

1. Quali sono le tue migliori 3 caratteristiche?
Juliana: Onestà , allegria e determinazione.

2. Se potessi rubare anche due caratteristiche in altri atleti che ammiri quali sarebbero?
Juliana: Pazienza e sangue freddo.

3. Cosa dici a te stesso prima di entrare in campo? E al tuo compagno?
Juliana: Cerco di concentrarmi e provo a mettere in pratica quello che ho allenato,  alla mia compagna faccio in modo di dare forza e fiducia.

4. Come si riesce a mantenere la motivazione per stare sempre al Top? Che cosa ti spinge maggiormente verso i tuoi obiettivi?
Juliana: perché  amo quello che faccio e sono guidata da sfide, ho imparato una cosa che tengo nel cuore sempre: il segreto della felicità è amare il dovere e fare di esso un piacere. " O segredo da felicidade è amar o dever e fazer dele um prazer ".

5. Ci sono degli esempi che hai seguito nella tua vita e che ti hanno portato a diventare quello che sei?
Juliana: Ho avuto vari idoli, ho sempre fatto in modo di avvicinarmi alle qualità che hanno caratterizzato i campioni, ma senza perdere mai la mia essenza.

6. Quanto conta l'alimentazione nelle tue prestazioni?
Juliana: La nutrizione per un atleta di alto livello è fondamentale, il supplemento alimentare deve essere parte dell'alimentazione  perché  aiuta nel recupero fisico che è tanto importante per uno sport che esige molto dall’ atleta.

7. Quali sono le tre cose che in valigia porti sempre con te?
Juliana: Il mio Ipod , un buon libro e un cuscino.


8 domande a Paolo Nicolai (ITA):

1. Quali sono le tue migliori 3 caratteristiche?
Paolo: Calma, concentrazione/attenzione, serietà. Infatti per natura riesco a mantenere la calma in quasi tutte le situazioni e questo mi permette di mantenere la concentrazione sulla gara o sull'allenamento, riuscendo a essere attento ai particolari. Inoltre nel mio lavoro sono molto serio.

2. Se potessi rubare anche due caratteristiche in altri atleti che ammiri quali sarebbero?
Paolo: Andrei in Germania e cercherei di rubare il più possibile. Sono impressionato dalla loro efficacia, ovvero la capacità di raggiungere risultati, e dalla loro efficienza, la capacità di ottimizzare al meglio le risorse a disposizione per raggiungere i traguardi.
Poi ruberei la classe da Roger/Dalhausser. Ho ancora davanti agli occhi la loro reazione dopo la sconfitta subita contro di noi a Londra. Non hanno cercato scuse e hanno impedito a giornalisti e co. di trovarne. Si sono complimentati con noi e hanno fatto si che nessuno togliesse luce alla nostra vittoria.

3. Cosa dici a te stesso prima di entrare in campo? E al tuo compagno?


Paolo: Io e Lupino abbiamo fatto nostro il motto usato da Micheal Jordan in Space Jam: "Andiamo a divertirci!". Solo a Londra ho aggiunto qualche parola prima di scendere in campo per attenuare la grande pressione che c'era. Mi sono guardato intorno prima di iniziare il riscaldamento e ho detto a Daniele:" questo è il nostro premio per tutti i sacrifici fatti. Godiamocelo!"

4. Che cosa ti ha spinto a dedicarti al Beach Volley?
All'inizio era una prova, poi sono arrivati dei risultati....ed eccomi ancora qui :-)

5. Ci sono degli esempi che hai seguito nella tua vita e che ti hanno portato a diventare quello che sei?
Paolo: Non c'è un esempio , cerco di prendere tante piccole cose da tutti. Infatti ascolto moltissimo e cerco di prendere spunto da ciò che sento. Leggo biografie o libri dei "primi della classe" (sportivi e non). Sono convinto che le persone che riescano a raggiungere l'eccellenza nel proprio campo abbiano tutte qualcosa in comune.
Detto questo cerco di crearmi una mia strada, tenendo ben presenti i consigli della mia famiglia e dei miei allenatori.


6. Come riesci a conciliare lo sport di alto livello con i tuoi affetti personali? A che cosa rinunci?

Ho una famiglia eccezionale e una ragazza fantastica. Riescono a capire che sto rincorrendo un sogno e mi supportano. Io in cambio quando ho un attimo libero cerco di dedicarlo a loro.

7. Chi è lo sportivo che più ammiri e che vedi giocare con maggior piacere?
Micheal Jordan. Mi affascina da quando sono bambino...

8. Cosa consiglieresti ad un giovane che vuole giocare a beach volley?
Ad un giovane cercherei di far capire che il beach volley é uno sport olimpico e in quanto tale è uno sport di primo livello. Questo perché è importante che chi voglia dedicarsi a questa disciplina non si senta parte di un mondo di seconda fascia. Quindi lo inviterei ad approcciarsi con grande serietà al nostro sport...il resto glielo dirà il beach volley stesso.


Interessante, non credete?

VIDEO- Il boomerang della Gentilezza


Stamattina un ragazzo e alcune signore mi hanno aiutata a risolvere un problema con la macchina.
Ora tocca a me, voglio restituire la loro gentilezza a chi ne avrà bisogno :)
Abbiamo un potere grandioso.

RUBRICA per Volleymania- Frammenti tricolore solidali


Ciao ragazzi, ho tante avventure accadute in questi ultimi mesi da raccontarvi! Quindi cominciamo subito: oggi si parla di Beach Volley e Solidarietà.
Il primo evento al quale vorrei dare spazio è quello a cui ha partecipato l’intera Nazionale Femminile di Beach Volley in EmiliaUno gnocco per una tensostruttura”: siamo state invitate a disputare un torneo che raccogliesse fondi per noleggiare una copertura per il campo da beach di S. Prospero, unica sede rimasta disponibile a causa del terremoto, nella quale i ragazzi del luogo potessero svolgere attività sportive. C’eravamo tutte: Marta, Greta, Laura, Daniela, Vicktoria, Giada e 4 ragazze del giovanile, tra cui le due campionesse d’Italia under 20, Lissandro e Glauco. Ho affrontato questo appuntamento con lo spirito di chi sa che cosa rappresenta e lo mette a disposizione: il beach volley è il nostro mezzo di comunicazione, è lo strumento che ci rende un esempio agli occhi di chi ci guarda, è il veicolo attraverso il quale possiamo contribuire a nobili cause. La formula del torneo è stata studiata dal nostro coach Lissandro in modo simpatico: le 4 atlete seniores hanno fatto coppia ciascuna con una delle 4 atlete Under 20 e si sono scontrate in semifinali e finali; Marta, Greta e Giada hanno invece fatto da arbitri delle gare! Ho giocato con la campionessa italiana under 20 Lodovica Langellotti…e abbiamo simbolicamente vinto il torneo!
Questa esperienza mi ha coinvolto molto, ho visto persone commosse e grate per la nostra presenza. Sapete, sono riuscita a provare emozioni simili alle loro qualche anno fa, quando la mia famiglia è stata colpita da un incidente aziendale (un incendio): so cosa significa perdere un lavoro, vedere tutto andare in fumo, togliere dalle macerie ciò che rimane, lasciare andare quello che per anni è stato tuo e per cui hai faticato, ma che non puoi più recuperare. Ho conosciuto lo sconforto, le lacrime, l’incredulità, le domande, le responsabilità e la fragilità di un padre, ma ho conosciuto anche la forza, la concretezza e la voglia di ripartire subito di una famiglia unita che nella difficoltà ha capito che l’Azione era l’unica strada da percorrere. Però un luogo di lavoro non è una casa: perdere il tetto sopra la propria testa significa perdere la tua sicurezza più profonda, il punto di ritrovo per le persone che ami, il tuo rifugio, la certezza, il riparo. Quello no, non so che cosa significhi, per questo sono vicina a tutte le persone che ancora vivono dentro ad una tenda o che per mesi hanno avuto il timore di tornare nelle loro case per paura di nuove scosse. Ma so anche che noi uomini abbiamo dentro risorse infinite e che sappiamo rimboccarci le maniche per trovare ed attuare soluzioni: la vita di ognuno è colpita da terremoti, di grado più o meno intenso, l’importante è ripartire a testa alta sapendo affrontare gli eventi con coraggio e determinazione.
La compagna iridata Under 20 di Lodovica, Elisa Bellodi è stata speciale protagonista dell’evento poiché residente nella zona interessata del sisma: pensate che fino a poco tempo fa andava a scuola nel pomeriggio perché le strutture sane erano poche ed era necessario che le classi si dessero dei turni. Colgo l’occasione per ringraziare la sua famiglia per l’ospitalità e la gentilezza con cui ci ha accolte. Un grazie anche alla struttura dello Sporting Club di Carpi che ci ha permesso di disputare due allenamenti tecnici durante il weekend. Ho apprezzato molto lo spirito di generosità di queste persone: a volte pensiamo di non aver niente da offrire, ma ci dimentichiamo del potere enorme che hanno l’intenzione e l’amore che mettiamo nel fare le cose.
 
Seconda cartolina: ho passato qualche giorno a casa, nella mia Crespano del Grappa e ho avuto il piacere di essere madrina ad una cena di beneficenza a favore della LILT (Lega Italiana Lotta Tumori) in un ottimo ristorante della pedemontana. Oltre alle favolose pietanze che Gerry (proprietario del locale e simbolo di chi ha sconfitto la Malattia) ci ha preparato, tutte incentrate su prodotti del nostro territorio, è stato dato spazio a sindaci, assessori, imprenditori e primari di ospedali per sensibilizzare una prevenzione che ci salva la vita o che in molti casi ritarda l’evoluzione delle malattia. Ho rappresentato la categoria degli atleti, che per professione sono abituati ad aver cura del proprio corpo tramite l’attività fisica, la sana alimentazione ed annuali check-up; ho contribuito mettendo un top del World Tour all’asta, un simbolo con il quale rappresento la mia provincia di nascita nel mondo, e in questo frangente utile alla causa LILT.
 
 
La terza cartolina che vi presento non riguarda esattamente la solidarietà, ma è un'esperienza che mi ha riempito il cuore di gratitudine e che desidero condividere con voi.
 
Ho conosciuto Don Daniele su facebook e da tempo mi invitava a far visita al suo patronato di Este. Finalmente a novembre ne ho avuto l’occasione e sono andata a conoscerlo personalmente. Quello che ho trovato ad accogliermi ha superato ogni aspettativa: erano coinvolte le tre società storiche di pallavolo di Este, ragazze, genitori, dirigenti e allenatori. Don Daniele ha allestito la chiesa dove ha celebrato la S. Messa a tema Pallavolo/Beach Volley: sull’altare un cesto di palloni, una rete, un elastico, una borraccia, un paio di ginocchiere, le divise da gioco. Con la sua abilità di esprimere in metafore il Vangelo ha saputo celebrare una messa ricca di significato, molto coinvolgente e assolutamente alla portata di ragazze giovani impegnate nello sport. Ha montato un video con le mie fotografie e mi ha permesso di dialogare con i partecipanti all’incontro raccontando le mie esperienze nel mondo del Beach Volley. E’ stato uno scambio che mi ha arricchita molto e nuovamente ha preso in me coscienza il fatto di volermi comportare da esempio, sia per chi mi segue, sia per chi viene a contato con me anche solo pochi minuti.
Ho conosciuto un patronato con una struttura pazzesca, palestre, aree sportive, campi da gioco; ricco di ragazzi (circa 500) impegnati nelle più diverse attività sportive, un punto di ritrovo, di aggregazione tra diverse età ed esprimo nuovamente la mia stima a chi rende possibile fa funzionare tutto questo e che contribuisce allo sviluppo sano dei giovani.
Sono stata omaggiata di una targa e di un paio di ginocchiere… si certo, sanno che non le uso in campo, ma il significato con cui mi sono state consegnate è pienamente condiviso e lo porto con me da molto tempo: “Nella vita bisogna osare e mettersi in gioco, che non vuol dire essere spavaldi o temerari, ma buttarsi usando mente e cuore, cercando sicurezza nelle proprie capacità (giusta autostima, non superbia) e nelle persone amiche (per un cristiano Gesù Cristo) che come le ginocchiere possono aiutarti a risollevarti anche dopo le cadute più brutte e donarti l’entusiasmo e la speranza per ricominciare e osare ancora!
E’ come lasciarsi andare tra le braccia della persona che ami… se ti fidi veramente, ti butterai completamente e godrai a pieno questa meravigliosa sensazione… se hai dei dubbi, rimani un po’ tesa… rischi di farti male e di fare male all’altro e sicuramente rischi di non gustare al meglio tutto questo!” (cit. Don Daniele).

 
Affrontate le vostre sfide quotidiane con coraggio, coscienza e cuore!
A presto
Momi


http://www.volleymaniaweb.com/?p=46927

VIDEO Le cose che STO IMPARANDO dalla vita


"Che non importa quanto buona sia una persona, ogni tanto ti ferirà. E per questo bisognerà che tu la perdoni.
Che ci vogliono anni per costruire la fiducia e solo pochi secondi per distruggerla.
Che non dobbiamo cambiare amici, se comprendiamo che gli amici
cambiano.
Che le circostanze e l'ambiente hanno influenza su di noi, ma noi
siamo responsabili di noi stessi.
Che o sarai tu a controllare i tuoi atti, o essi controlleranno te.
Ho imparato che gli eroi sono persone che hanno fatto ciò che era
necessario fare, affrontandone le conseguenze.
Che la pazienza richiede molta pratica.
Che ci sono persone che ci amano, ma che semplicemente non sanno come
dimostrarlo.
Che a volte la persona che tu pensi ti sferrerà il colpo mortale
quando cadrai, è invece una di quelle poche che ti aiuteranno a
rialzarti.
Che, solo perché qualcuno non ti ama come tu vorresti, non significa
che non ti ami con tutto se stesso.
Che non si deve mai dire a un bambino che i sogni sono sciocchezze:
sarebbe una tragedia se lo credesse.
Che non sempre è sufficiente essere perdonato da qualcuno. Nella
maggior parte dei casi sei tu a dover perdonare te stesso.
Che non importa in quanti pezzi il tuo cuore si è spezzato; il mondo
non si ferma, aspettando che tu lo ripari.
Forse Dio vuole che incontriamo un po' di gente sbagliata prima di
incontrare quella giusta, così, quando finalmente la incontriamo,
sapremo come essere riconoscenti per quel regalo.
Quando la porta della felicità si chiude, un'altra si apre, ma tante
volte guardiamo così a lungo a quella chiusa, che non vediamo quella
che è stata aperta per noi.
La miglior specie d'amico è quel tipo con cui puoi stare seduto in un
portico e camminarci insieme, senza dire una parola, e quando vai via
senti come se sia stata la miglior conversazione mai avuta.
È vero che non conosciamo ciò che abbiamo prima di perderlo, ma è
anche vero che non sappiamo ciò che ci è mancato prima che arrivi.
Ci vuole solo un minuto per offendere qualcuno, un'ora per piacergli,
e un giorno per amarlo, ma ci vuole una vita per dimenticarlo.
Non cercare le apparenze: possono ingannare. Non cercare la salute,
anche quella può affievolirsi.Cerca qualcuno che ti faccia sorridere,
perché ci vuole solo un sorriso per far sembrare brillante una
giornataccia.
Trova quello che fa sorridere il tuo cuore.
Ci sono momenti nella vita in cui qualcuno ti manca così tanto che
vorresti proprio tirarlo fuori dai tuoi sogni x abbracciarlo davvero!
Sogna ciò che ti va, vai dove vuoi, sii ciò che vuoi essere, perché
hai solo una vita e una possibilità di fare le cose che vuoi fare.
Puoi avere abbastanza felicità da renderti dolce, difficoltà a
sufficienza da renderti forte, dolore abbastanza da renderti umano,
speranza sufficiente a renderti felice.
Mettiti sempre nei panni degli altri. Se ti senti stretto,
probabilmente anche loro si sentono così.
Le più felici delle persone non necessariamente hanno il meglio di
ogni cosa; soltanto traggono il meglio da ogni cosa che capita sul
loro cammino.
L'amore comincia con un sorriso, cresce con un bacio e finisce con un
the.
Il miglior futuro è basato sul passato dimenticato, non puoi bene
nella vita prima di lasciare andare i tuoi fallimenti passati e i
tuoi dolori.
Quando sei nato, stavi piangendo e tutti intorno a te sorridevano.
Vivi la tua vita in modo che quando morirai, tu sia l'unico che
sorride e ognuno intorno a te piange."


Paulo Coelho

L’affinità è la sembianza che sceglie l’amore per manifestarsi


È quel crescente batticuore di cavalli imbizzarriti dentro l’anima, quasi a poter creare l’infinito in due esseri destinati a finire prima o poi, ma che per ora finiscono l’uno dentro l’altro. Un lungo viaggio non si compie in un attimo, ha bisogno di tempo ma mai comincia senza il primo movimento. Esiste da prima, ecco perché la sensazione è così forte e feroce da far pensare di essersi già incontrati da qualche parte, di essersi già toccati da sconosciuti, riconosciuti prima di conoscersi, in un sogno, in un’idea, in una strana dimensione del pensiero. È un fiore che sboccia nella mente, fiorisce negli occhi, osceno per chi più non crede, stuporoso, incosciente e magico per chi perde ogni struttura razionale. È l’elemento naturale del rinascimento personale, fatto di abbagli insensati che appannano il buon senso, dando un senso finalmente a quella parte viscerale che possiamo chiamare davvero vita. Perché a spiegarsele certe magie si sciupano, è meglio viverle_

(Massimo Bisotti)

 

VIDEO: I bambini vedono, i bambini fanno

Ognuno di noi è responsabile di ciò che porta nel mondo.

 

A tutti i papà

A quelli che ci svegliano al mattino e a quelli che ci incoraggiano nei nostri cammini.
A quelli che vediamo poco e a quelli che vorrebbero esserci di più.
A quelli che un giorno si pentiranno di averci perso e a quelli che si aggrappano ad ogni nostro movimento.
A quelli che si commuovono e a quelli che ci regalano continue risate.
A quelli che ci insegnano a vive
re e a quelli che ci lasciano sbagliare.
A quelli che ci regalano i loro ricordi e a quelli che ci raccontano sempre le solite cose (che a noi piacciono tanto).
A quelli che non ci sono mai stati e a quelli che ci hanno guardati nascere.
A quelli che vengono a prenderci il week-end e a quelli che non possono addormentarsi la sera.
A quelli che inventano storie per noi e a quelli che sanno non essere eroi.
A quelli che torneranno e a quelli che ci sono sempre stati.
Auguri a tutti i papà, anche a quelli di cui custodiamo il profumo in un ricordo che si rinnova ogni istante.


 (Roberto Sarpi)
 

 

Permettiamo alla nostra luce di risplendere

"La nostra paura piu' profonda non e' di essere inadeguati.
La nostra paura piu' profonda e' di essere potenti oltre ogni limite.
E' la nostra luce, non la nostra ombra, a spaventarci di piu'.
Ci domandiamo: chi sono io per essere brillante, pieno di talento, favoloso?
In realta', chi sei tu per non esserlo? Siamo figli di Dio.
Il nostro giocare in piccolo non serve al mondo.
Non c'e' nulla di illuminato nello sminuire se stessi, cosicche' gli altri non si sentano insicuri intorno a noi.
Siamo tutti nati per rendere manifesta la gloria di Dio che e' dentro di noi.
Non solo in alcuni di noi: e' in ognuno di noi.
E quando permettiamo alla nostra luce di risplendere, inconsapevolmente diamo agli altri la possiblita' di fare lo stesso.
E quando ci liberiamo dalle nostre paure, la nostra presenza automaticamente libera gli altri."

Marianne Williamson


RUBRICA per Pallavoliamo- CROSSOVER-Un viaggio nel Beach Volley

Ciao ragazzi, sono Giulia Momoli, beacher di professione dal 2006, attuale campionessa d’Italia in carica insieme a Lucia Bacchi.
Questa rubrica parlerà naturalmente di Beach Volley, un mondo in continua evoluzione che sa regalare grandi emozioni. Chi di voi non ha seguito almeno una partita di Beach Volley nelle ultime Olimpiadi? Sarete d’accordo con me nel dire che il campo all’ Horse Guards Parade di Londra gremito di gente era un vero spettacolo!? Personalmente me lo sarei goduto meglio dall’interno… calcando quella perfetta sabbia bianca … chi ha orecchie per intendere intenda! ;)
Vi porterò con me attraverso il World Tour, il Campionato Europeo e il Campionato Italiano: cercherò di farvi conoscere questo sport in tutti i suoi aspetti, approfondendo ciò che lo differenzia dalla pallavolo, ma lo farò in modo un po’ nuovo, rispetto al diario che scrivo per Volleymaniaweb.com
Qui vestirò i panni di una Reporter per curiosare tra le realtà italiane e straniere: vi metterò in contatto con chi ha fatto di questo sport una professione (quindi atlete, atleti e allenatori professionisti), con chi sta sviluppando il Beach Volley in Italia grazie a delle vere e proprie scuole, con chi organizza eventi e tornei e, perché no?, anche con chi lavora ai piani alti, per rendere le informazioni a disposizione di tutti.Tratteremo con persone specializzate nel settore argomenti riguardanti ogni area dell’allenamento: dalla parte tecnica, a quella fisica, a quella tattica senza dimenticare gli aspetti fondamentali della preparazione mentale e la cura della alimentazione.
Sappiate che il Beach Volley in inverno non va in letargo, quindi attendo le vostre richieste sui personaggi di cui vorreste saperne di più e le vostre curiosità sugli aspetti che desiderate approfondire. Contattatemi qui: momi@pallavoliamo.com e sarò ben felice di accontentarvi!
Per concludere: che cosa rappresentano per me lo sport e nello specifico il beach volley?
Lo sport è passione, dedizione, amore per i gesti quotidiani, è lo strumento migliore che ho avuto per conoscere me stessa in ogni sfumatura, particolare ed imperfezione x' è proprio nei momenti di difficoltà e sotto stress che emerge la nostra personalità. E’ una continua lotta con il nemico interiore che vuole sconfiggerti, che ti vuole così con i tuoi difetti, che vuole impedirti di crescere, di migliorare. Il beach volley mi ha permesso di girare il mondo, visitare luoghi straordinari, conoscere persone e culture nuove. E’ uno sport in cui devi contare profondamente su te stesso e lavorare insieme al tuo compagno ripetutamente e più volte al giorno per rafforzare le tue qualità e limitare i punti deboli. Scendi in campo senza allenatore (il grosso del lavoro lui e lo staff lo fanno prima) quindi è necessario essere in grado di valutare al meglio ogni situazione; tua la responsabilità di ogni vittoria, di ogni sconfitta, non ci sono sostituzioni o qualcuno che ti tolga dai carboni ardenti, se non la forza della squadra che giorno dopo giorno hai costruito. Ogni conquista, seppur piccola è una vittoria, ogni passo avanti è la tua soddisfazione quotidiana. Credo che ognuno sia sempre alla ricerca di qualcosa che lo realizzi, che lo faccia sentire compiuto, di un obiettivo per il quale battersi, un'occasione di rivincita, un qualcosa verso la quale indirizzare sforzi e passione. La mia ricerca mi ha portato a scoprire che desideravo essere un’atleta a 360°: nei pensieri, nelle parole e nelle azioni. E il modo migliore per farlo è predispormi ad arricchirmi ogni giorno.


E’ molto più di un gioco, è un tatuaggio sulla pelle.

Vi aspetto con grande entusiasmo su “CrossOver"!

http://www.pallavoliamo.it/

http://www.pallavoliamo.it/publishedpage.aspx?issueid=2466bd4e-a6d2-4447-aef7-951e4a4e5627&pageid=38e50819-74cc-40bc-b728-5f0e3d561d32

RUBRICA per Volleymania- Frammenti d'estate

Ciao amici di Volleymania, nonostante le temperature in discesa, oggi vorrei descrivervi qualche altro flash della mia estate, nello specifico il torneo in Russia e l’accoglienza tricolore del mio Paese.

Subito dopo la finale scudetto di Pescara sono volata nei pressi di Kaliningrad a disputare la finale del campionato dei paesi dell’Europa dell’Est (EEZVA) con Evgenia Ukolova, atleta della Nazionale Russa allenata da Marco Solustri. Vi spiego perché ho potuto fare questa cosa: in Russia ogni giocatore ha un Club di appartenenza dal quale è stipendiato, pertanto, nonostante Evgenia abbia già una partner con la quale ha disputato World Tour e Olimpiadi (Ekaterina Khomyakova), quando gareggia nel suo Paese lo deve fare con chi appartiene al suo Club, oppure, come in questo caso, chiedendo una Wild Card per poter giocare con una straniera. Durante il World Tour in Polonia Evgenia mi propose il torneo e io accettai con entusiasmo il suo invito. In passato avevo già giocato con due ragazze straniere: una tappa del campionato svizzero con Isabelle Forrer e due del campionato italiano con l’ormai italianissima ma di origine olandese Patricia Labee. E’ sempre motivante disputare un torneo con una nuova compagna, soprattutto se si deve comunicare in inglese! Ci si mette in discussione, ci si rende disponibili a giocare in ogni ruolo e in un altro lato dal campo… insomma vale la pena allenare la flessibilità!
Dunque dico ok, la Nazionale Italiana mi da il permesso di partecipare, il Club russo mi fa arrivare l’itinerario del viaggio via mail, io e il mio fidanzato facciamo un visto per la Russia d’urgenza per poter partire e… via.
La sensazione sull’aereo è stata fin da subito di grande eccitazione: ero felice di partire e di vivere questa esperienza all’estero con una compagna russa. Veramente non avevo la più pallida idea di che cosa avrei incontrato e di come sarebbe stato, ricordo che mi stupì ancora una volta il mio atteggiamento di curiosità e di voglia di mettermi in gioco: partivo senza alcun tipo di certezza, unicamente per il gusto di scendere in campo e di scrivere una nuova pagina di vita. Questo mi faceva sentire tanto libera quanto predisposta a ottenere il meglio da questa uscita.


 Ho scoperto che i russi sanno essere davvero gentili e premurosi. Si sono presi cura di me dalla A alla Z dimostrandomi il piacere di farlo e accogliendomi come si fa con un vecchio amico, fin da subito, nonostante due alfabeti così diversi tra loro. A proposito di questo, non so se lo riuscite a vedere bene dalla foto, ma alla conferenza stampa il mio nome era scritto in russo… forte, vero?!
Evgenia è una ragazza solare e divertente e insieme ci siamo trovate molto bene. Oltre a lei ho stretto amicizia con alcuni ragazzi della federazione russa con i quali lo scambio è stato immediato, la conoscenza facile e la comunicazione in inglese divertente e coinvolgente.
L’organizzazione era modesta ma ordinata ed è filato tutto liscio.. tranne la musica della festa del sabato sera a tutto spiano! La mia stanza era sopra il campo centrale, la festa accanto.. quindi in realtà era come averli dentro la camera! ;-)
Musica a parte questa esperienza mi ha permesso di avvicinarmi alle loro abitudini e alla fine della settimana, ciò che mi sembrava strano all’inizio, era diventato ordinario. La cena, ad esempio, veniva servita in una scuola ed era particolare non per i cibi serviti (comunque diversi dai nostri) ma per i piatti pieni già posizionati sul tavolo prima dell’ ingresso in sala. Di fronte a noi tante tavole già imbandite, ci si sedeva dove il pasto era ancora intatto; un piatto unico di carne o pasta, uno yogurt, un dolcetto e del the… uguale per tutti, senza possibilità di cambiare o scegliere…quindi o te lo facevi andare bene, o ti alzavi con fame ;-)




Il torneo era strutturato come un Grande Slam: 6 pool da 4 squadre di buon livello perché tutti gli atleti partecipanti fanno beach volley tutto l’anno. Abbiamo disputato 7 ottime gare cedendo solo in finale al tie break, ma conquistando un bellissimo argento. Ho trovato un pubblico molto coinvolto e appassionato che simpatizzava per la nostra squadra; in tanti mi hanno detto che gradivano il modo di esultare di noi italiani e il fatto che giochiamo con grinta e sorridendo. Probabilmente abbiamo un modo più espansivo di manifestare le nostre emozioni . Quindi la settimana a Kalingrad… è stata un’esperienza assolutamente positiva!
Passando a una seconda brevissima cartolina, al mio rientro a casa, a settembre inoltrato, sono stata accolta in modo a dir poco caloroso.




All’ingresso del paese, a Palazzo Reale ho trovato uno striscione in mio onore da parte del Comune di Crespano del Grappa e a casa mia, oltre la bandiera all’ingresso, la mia famiglia aveva preparato tutto in versione tricolore: la casa aveva un particolare verde- bianco -rosso in ogni angolo (una ghirlanda, un mazzo di fiori, dei drappi, dei cuori…); perfino a Spike, il nostro cane, era stato messo un simpatico fiocchetto al collo! La mamma aveva curato veramente ogni dettaglio e anche la tavola da pranzo sposava il tema della bandiera italiana.
Qualche domenica dopo il sindaco mi ha omaggiato di una targa: sapere di essere un orgoglio per loro e un esempio di tenacia per i giovani che si avvicinano allo sport è per me un onore e una responsabilità che mi assumo con impegno.
Condividere con famiglia e amici la mia soddisfazione ha dato un gioioso valore aggiunto al tutto.


E’ proprio vero ciò che scrisse Goethe. “Mira alla luna. Anche se la manchi atterrerai tra le stelle.”
A presto!
Momi

 

VIDEO: Benjamin Zander

Queste sono le persone che, a mio avviso, rendono il mondo migliore.
Queste sono le persone di cui vorrei circondarmi.
Queste sono le persone che scelgo per arricchire la mia anima.

Meraviglioso, passionale, brillante, preparato.

Lo voglio abbracciare!

VIDEO Pillole firmate Anthony Robbins


Dal suo libro "Come ottenere il meglio da sè e dagli altri" ho ricavato numerosi spunti per la mia attività e la mia vita personale.
Lui non è un mago, ma ha un modo convincente ed empatico di consigliare strumenti interessanti che ognuno di noi può utilizzare nel suo cammino di crescita personale e di ricerca dell'eccellenza.
Se siete interessati ad approfondire la questione ascoltate questi video.
Vi avviso, migliorare costa fatica e nessuno la farà per noi! ;)











Quanto abbiamo da imparare!


Un giorno, un pensatore indiano, pose la seguente domanda ai suoi discepoli:

“Perchè le persone gridano quando sono arrabbiate?”
“Gridano perchè perdono la calma”, rispose uno di loro.
“Perchè gridare, se la persona sta proprio vicina?”, chiese di nuovo.
“Bene, gridiamo perchè desideriamo che l’altra persona ci ascolti!”, rispose un altro discepolo.
E il maestro tornò a domandare: “Allora non è possibile parlarle a voce bassa?”. Varie altre risposte furono date, ma nessuna convinse il maestro. Allora egli esclamò: “Volete sapere perchè si grida contro l’altra persona quando si è arrabbiati? Il fatto è che quando due persone sono arrabbiate, i loro cuori si allontanano molto. Per coprire questa distanza, bisogna gridare per potersi ascoltare. Quanto più arrabbiati sono, tanto più forte grideranno per potersi ascoltare. D’altra parte, che succede quando due persone sono innamorate? Loro non gridano, parlano soavemente.. e perchè? Perchè i loro cuori sono molto vicini. La distanza tra loro è piccola. A volte sono talmente vicini i loro cuori, che neanche parlano, solamente sussurrano. E quando l’amore è più intenso, non è necessario nemmeno sussurrare, basta guardarsi. I loro cuori si intendono. E’ questo che accade quando due persone che si amano si avvicinano”.
Infine il pensatore concluse dicendo: “Quando voi discuterete, non lasciate che i vostri cuori si allontanino, non dite parole che li possano distanziare di più, perchè arriverà il giorno in cui la distanza sarà così tanta che potrebbero non incontrare più la strada per tornare”


Mahatma Gandhi

Un cuore non perfetto


C'era una volta un giovane in mezzo a una piazza gremita di persone: diceva di avere il cuore più bello dei mondo o, quantomeno, dell'intera vallata. Tutti quanti erano sbalorditi per questo, e glielo ammiravano: era davvero perfetto, senza alcun minimo difetto. Erano tutti concordi nell'ammettere che quello era proprio il cuore più bello che avessero mai visto in vita loro, e più lo dicevano, più il giovane s'insuperbiva e si vantava di quel suo cuore meraviglioso.
All'improvviso spuntò fuori dal nulla un vecchio che, emergendo dalla folla disse: "Beh, a onor del vero, il tuo cuore è molto meno bello del mio!" Quando lo mostrò, aveva puntati addosso gli occhi di tutti: della folla, e del ragazzo.
Certo, quel cuore batteva forte, ma era ricoperto di cicatrici. C'erano zone dalle quali erano stati asportati dei pezzi e rimpiazzati con altri, ma non combaciavano bene. Così il cuore risultava tutto bitorzoluto. Per giunta, era pieno di grossi buchi, dove mancavano interi pezzi. Così tutti quanti osservavano il vecchio, colmi di perplessità, e si domandavano come egli potesse affermare che il suo cuore fosse non solo bello, ma il più bello!
Il giovane guardò com'era ridotto quel vecchio e scoppiò a ridere: "Starai scherzando!" disse. "Confronta il tuo cuore col mio: il mio è perfetto, Mentre il tuo è un rattoppo di ferite e lacrime". "Vero", ammise il vecchio. "Il tuo ha un aspetto assolutamente perfetto, ma non farei mai a cambio col mio. Vedi, ogni ferita che tu vedi rappresenta una persona alla quale ho donato il mio amore: ho staccato un pezzo del mio cuore e gliel'ho dato. Spesso ho ricevuto in cambio un pezzo del loro cuore, a colmare il vuoto lasciato nel mio cuore. Ma, certo, ciò che dai non è mal esattamente uguale a quel che ricevi così ho qualche bitorzolo, a cui sono molto affezionato, però: ciascuno mi ricorda l'amore che ho condiviso. Altre volte, invece, ho dato via pezzi del mio cuore a persone che non mi hanno corrisposto: questo ti spiega le voragini. Amare, tu lo sai, è rischioso, ma per quanto dolorose siano queste voragini che rimangono aperte nel mio cuore, mi ricordano sempre l'amore che provo anche per queste persone... e chissà? Forse un giorno ritorneranno e magari colmeranno lo spazio che ho riservato per loro. Comprendi, adesso, che cosa sia la vera bellezza?".
Il giovane era rimasto senza parole, e lacrime copiose gli rigavano il volto. Prese un pezzo del proprio cuore, corse incontro al vecchio, e glielo offrì con le mani che gli tremavano. Il vecchio lo accettò, lo mise nel suo cuore, poi prese un pezzo del suo vecchio cuore rattoppato e con esso colmò la ferita rimasta aperta nel cuore del giovane. Ci entrava, ma non combaciava perfettamente, faceva un piccolo bitorzolo. Il giovane guardò il suo cuore, che non era più il cuore più bello del mondo, eppure lo trovava meraviglioso come mai: perché l'amore dei vecchio ora scorreva dentro di lui.




 

L'invito di Oriah Mountain Dramer



"Non mi interessa che cosa fai per guadagnarti da vivere, 
voglio sapere che cosa ti fa soffrire e se osi sognare di incontrare il desiderio nel tuo cuore.

Non mi interessa quanti anni hai,
voglio sapere se rischierai di sembrare ridicolo per amore,
per i tuoi sogni, per l'avventura di essere vivo.

Non mi interessa quali pianeti sono in quadratura con la tua luna,
voglio sapere se hai toccato il centro del tuo dispiacere,
se sei stato aperto dai tradimenti della vita o ti sei inaridito e chiuso per la paura di soffrire ancora.

Voglio sapere se puoi sopportare il dolore, mio o tuo,
senza muoverti per nasconderlo, sfumarlo o risolverlo.

Voglio sapere se puoi vivere con la gioia, mia o tua;
se puoi danzare con la natura e lasciare che l'estasi ti pervada
dalla testa ai piedi senza chiedere di essere attenti,
di essere realistici o di ricordare i limiti dell'essere umani.

Non mi interessa se la storia che racconti è vera,
voglio sapere se riusciresti a deludere qualcuno per mantenere fede a te stesso;
se riesci a sopportare l'accusa di tradimento senza tradire la tua anima.

Voglio sapere se puoi essere fedele e quindi degno di fiducia.

Voglio sapere se riesci a vedere la bellezza anche quando non è sempre bella;
e se puoi ricavare vita dalla Sua presenza.

Voglio sapere se riesci a vivere con il fallimento, mio e tuo,
e comunque rimanere in riva a un lago e gridare alla luna piena d'argento: "Sì!"

Non mi interessa sapere dove vivi o quanti soldi hai,
voglio sapere se riesci ad alzarti dopo una notte di dolore e di disperazione,
sfinito e profondamente ferito e fare ugualmente quello che devi per i tuoi figli.

Non mi interessa chi sei e come sei arrivato qui,
voglio sapere se rimani al centro del fuoco con me senza ritirarti.

Non mi interessa dove o che cosa o con chi hai studiato,
voglio sapere chi ti sostiene all'interno, quando tutto il resto ti abbandona.

Voglio sapere se riesci a stare da solo con te stesso e se
apprezzi veramente la compagnia che ti sai tenere nei momenti di vuoto."

(Oriah Mountain Dramer, anziano di una tribù pellerossa)

Poesia: Perchè ti amo, perchè ti voglio


I nostri corpi si sfiorano
profumi si confondono
pelle contro pelle
senza tregua.

Il sangue scorre
come un fiume in piena,
fluisce dentro di noi
come un'onda inarrestabile.

Scopro fra le tue mani
sensazioni sconosciute,
non pongo limite
al consumarsi di noi.

Non mi oppongo
perché non voglio,
ti appartengo perché lo voglio.
Entri nella profondità

della mia mente,
infiltrandoti tra le parti
della mia anima,
facendo da padrone
alle mie emozioni,
ai miei desideri.

Mi scopro per te
perché ti amo
perché ti voglio.

S.Stremiz



RUBRICA per Volleymania- Frammenti tricolore- Parte 2

Ciao amici di Volleymania, come procede il vostro autunno?
Per me è ufficialmente cominciato il periodo di riposo, momento in cui mi dedicherò alle persone che trascuro durante l’anno a causa della distanza e dei grossi ritmi di lavoro.
Approfitterò del tempo libero per stare con la mia famiglia e gli amici che vivono nella mia zona di origine (Crespano del Grappa) e per svolgere delle attività che ho programmato e concentrato in questo mese: in settimana parteciperò ad una cena di beneficienza a favore della Lega Italiana Lotta Tumori sezione di Treviso e sarò ospite alla prima partita in casa di campionato di A1 della Imoco Volley Conegliano allo storico Palaverde. Il programma prevede poi una visita al patronato e alle società sportive di Este, un weekend con i miei fratelli a Roma e qualche giorno a Parigi con Marco. Parteciperò anche a un convegno intitolato “Impara dai Campioni” un corso su come affrontare le sfide nel modo migliore e vincerle. Quindi… un sacco di cose interessanti, ma queste sono storie che vi racconterò più avanti. Per oggi torniamo alle cartoline estive che vi avevo promesso: l’argomento del giorno è la finale tricolore di Pescara.
A luglio, l’infortunio alla mano sinistra di Daniela accaduto durante la partita per il quinto posto al Grande Slam di Berlino, mi ha indotta a cercare una compagna per continuare il mio cammino stagionale. Fortunatamente la federazione mi ha affiancato Laura Giombini, con la quale ho disputato 4 tappe del World Tour e vinto la tappa del Campionato Italiano a Ostia, ma questa non poteva essere una soluzione continuativa in quanto la sua compagna per il progetto federale era Vicktoria Orsi Toth. E quindi, dopo aver pensato anche di non partecipare alle tappe restanti del campionato italiano, mi sono rivolta a Lucia Bacchi.

 
Bibione è stata la nostra prima uscita stagionale insieme: sulla spiaggia dove ho imparato a camminare (ho trascorso a Bibione un lungo periodo della mia infanzia), con zii, sorella, cugini e amici a tifarci in tribuna siamo arrivate seconde, in un interminabile torneo di 7 partite! Ovviamente dispiaciute per non aver vinto, ma consapevoli dei nostri mezzi, ci siamo riviste due settimane dopo (sempre senza alcun allenamento insieme a causa di impegni reciproci) e a Pescara abbiamo giocato 5 partite senza perdere neanche un set, conquistando la possibilità di abbracciarci al tricolore e indossare il top con lo scudetto. Siamo riuscite a mettere in campo ognuna il giusto mix di esperienza, qualità tecnica e motivazioni; abbiamo condito il tutto con una naturale intesa e stima reciproca che ci ha rese partita dopo partita sempre più unite e determinate. Non è stato un weekend facile, direi tutt’altro. Vincere non è mai scontato e dietro ad ogni partita c’è un mondo che chi non vive da protagonista spesso non intuisce. A volte ti trovi a combattere contro te stesso: devi stare molto attento al tuo dialogo interno, a ciò che ti chiedi, a quello che ti aspetti perché i tuoi pensieri influiscono nella prestazione, quindi meglio siano edificanti! Non devi permettere a troppe emozioni di entrare in partita con te, quello che conta è essere concentrati su ogni singolo pallone per riuscire a fare ciò per cui ti sei duramente allenato. Grazie ad un amico prezioso che mi ha ricordato chi sono e che cosa faccio, sono entrata in campo per vivere una festa e onorare al meglio lo sport che amo sopra ad ogni cosa. Questo scudetto è stato diverso dal primo (Ostia 2007): riguardandomi in televisione mi sono sorpresa a vedere una Giulia determinata ad andare dritta verso l’obiettivo, senza esitazioni. Ricordo che ho voluto assaporare tutto, dalla presentazione della partita al fischio finale. La sola cosa che mi sono sentita di fare una volta caduta l’ultima palla è stata applaudire Lucia provando un grande senso di gratitudine.
Lo scudetto faceva parte di uno degli obiettivi che mi ero posta dopo la mancata qualificazione olimpica e raggiungerlo è stato davvero appagante. La vittoria ha avuto per me un sapore speciale e ringrazio ancora una volta Lucia per aver contribuito e condiviso questo traguardo. E’ una grande atleta e una persona grintosa, sensibile e concreta: lo scudetto di beach volley cucito nel petto le sta proprio bene.
I nostri fidanzati, Marco e Sergio, erano con noi quel weekend. Dopo la premiazione siamo rimasti al mare a brindare insieme fino a poco prima del buio, ci siamo gustati quel momento con grande semplicità, in compagnia di un ottimo aperitivo e di fronte ad una spiaggia silenziosa.

Dopo la doccia ci siamo incontrati per andare a cena, io avevo comprato due bandiere dell’Italia, una per me e una per Lucia, sulle quali abbiamo scritto la data della vittoria e i nostri nomi.
Il mattino dopo sono scesa con Marco a fare colazione. Sul tavolo del ristorante ho trovato un bellissimo mazzo di fiori avvolto da dei nastri verdi, bianchi e rossi e il pacco di quotidiani dentro i quali si trovavano i nostri articoli sul risultato del giorno precedente.
In mezzo ai fiori un biglietto nel quale Lucia mi ringraziava di cuore… che dire… belle emozioni, ricordi di sport, amicizia e condivisione che custodirò per sempre.
Concludo invitandovi a visitare il mio blog all’indirizzo:
http://giuliamomoli.blogspot.it
Sarei lieta di ricevere le vostre opinioni ed eventuali domande o richieste riguardo il beach volley e, perché no, anche altro.

A presto, Momi