Ciao ragazzi,
Bentornati su CrossOver.
Questa volta non so davvero da dove iniziare, ho ancora tantissime emozioni a fior di pelle grazie all'ultimo periodo di aula appena passato: 4 corsi diversi, tante persone incontrate, vite sfiorate, storie abbracciate, sfide, entusiasmo, cambiamento, crescita, condivisione.
Ho il cuore gonfio d'amore grazie alle esperienze vissute, il lavoro fatto, la squadra con cui ho condiviso questo periodo e le anime meravigliose con cui sono entrata in empatia.
Fare la Mental Coach accresce enormemente la qualità della mia vita, perché mi permette di frequentare un ambiente stimolante, ricco, buono, sempre nuovo.
Dall' esperienza del Firewalking al corso di Team Building per una multinazionale, e subito all' Excellence Coaching, un viaggio verso la reale conoscenza di sé stessi. Per non parlare del favoloso Laughter Secret guidato da Richard e Sara, un weekend trascorso alla scoperta della propria risata interiore.
Così come nello sport ho avuto i miei punti di riferimento, i miei allenatori, che hanno avuto un grande impatto nella mia carriera e formazione come giocatrice, anche in questo ambiente della crescita personale ho dei Maestri, delle guide, che mi stanno insegnando ad esplorare delle aree di me sconosciute e a mettere a disposizione i miei talenti.
In questo momento mi sto concentrando molto sullo sviluppo della mia attività di coach, e mi rendo conto che l'Ambiente che sto creando intorno a me si è evoluto, diventando ancor più stabile e sempre più motivante.
I libri che leggiamo, lo spessore delle persone che incontriamo, le esperienze che facciamo, la musica che ascoltiamo, i film, i video e la scelta di cosa far entrare nella nostra vita ( perché ogni cosa che lasciamo entrare dipende da noi) crea il nostro Ambiente.
Ti sei mai chiesto quanto ti abbiano arricchito le altre persone?
Quanto hai imparato dalle altre persone?
E hai mai riflettuto sul tipo di ambiente che frequenti e crei?
Jim Rohn ha detto: “Tu sei la media delle 5 persone che frequenti di più”.
Che significa che siamo influenzati dalle persone con cui decidiamo di passare il nostro tempo, così come loro sono influenzate da noi.
Nel momento in cui decidiamo dove vogliamo dirigerci nella nostra vita siamo costretti ad analizzare l'ambiente intorno a noi per capire se è utile o non utile al nostro benessere personale e al raggiungimento dei nostri obiettivi.
Mi ha fatto molto riflettere l'avvenimento spiacevole di
Parigi di qualche tempo fa.
O più precisamente, la reazione che ho letto su facebook da parte di tante persone: dei veri e propri inni alla violenza, alla vendetta, all'odio, dai quali mi sono nettamente dissociata per non farmi influenzare.
I media ci tengono stretti nella loro trappola mostrandoci quello che vogliono per creare il panico e la paura nella coscienza collettiva...ma non è qui la sede per affrontare questo argomento.
Ciò che voglio dire è che noi scegliamo sempre da che parte vogliamo stare, con chi passare il nostro tempo, a chi vogliamo dedicare la nostra attenzione, su cosa desideriamo concentrare i nostri pensieri e le emozioni.
Facebook, con la sua presenza sempre più invadente nelle nostre vite, è un esempio chiaro di ciò che intendo.
Che messaggi compaiono nella tua home?
Quali persone segui?
Chi leggi?
Cosa leggi?
È un "leggere" ricco di stimoli, amore, curiosità, spunti e gioia per te, oppure ti rendi conto che sei circondato da persone negative, lamentose, orientate ai problemi e non alle soluzioni?
Quello che vedi ti strappa un sorriso?
Ti scalda il cuore?
Ti innesca riflessioni costruttive?
Quali corde di te fa vibrare?
E, dalla tua parte, come è il tuo "diario"?
Che foto pubblichi?
Cosa scrivi, posti, condividi?
Cosa metti sul tuo piatto a disposizione degli altri? Cosa offri da mangiare alla tua cerchia di amici?
Quali messaggi invii alle altre persone?
Che valore dai alle altre vite?
Credo che tutte queste riflessioni siano importanti da fare e che siano strettamente correlate alla persona che hai deciso di essere per te e per gli altri.
È piuttosto ovvio che la vita non può essere dentro ad un telefono o allo schermo di un computer, ma Facebook, così come altri mezzi, è uno strumento di comunicazione che abbiamo in mano oggi e che diventa utile o non utile in base all'uso che ne facciamo.
Diventa ricco o non ricco.
Diventa stimolante o non stimolante.
Diventa un acceleratore o un freno.
Proprio come l'ambiente che ci assumiamo la responsabilità di creare intorno a noi.
Perché, e non mi stancherò mai di ripeterlo,
la vita che conduciamo oggi è il ritratto delle decisioni che prendiamo o non prendiamo in ogni momento.
Uno dei momenti che apprezzo di più nel mio lavoro di coach è lo scatto di assunzione di responsabilità che fanno le persone quando si rendono conto che hanno il potere di creare la vita che desiderano.
In questi ultimi dieci giorni mi sono trovata a contatto con realtà pazzesche, delicate e drammatiche.
Uomini e donne pieni di cicatrici, che hanno sofferto tanto o ai quali è stato impedito di avere l'infanzia che ogni bambino merita.
Tante, troppe, donne che hanno subito violenza.
Che non hanno ricevuto amore.
Che sono state investite da sensi di colpa.
Che hanno dovuto gestire situazioni pesantissime.
Che sono state fin da bambine più responsabili dei loro genitori.
Più forti del dolore.
Fisico e psicologico.
Qualche giorno fa era la
giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne.
Ho sempre avuto nel mio
ambiente sportivo, la possibilità di allenare il guerriero che è in me, di affrontare di petto le difficoltà, di allenarmi a reagire alle situazioni sfidanti, di imparare a gestire la sconfitta guardando avanti.
Ma nel contempo ho allenato anche la sensibilità, la gentilezza, l'accoglienza, l'amore, la protezione.
Lo sport è per noi donne una palestra meravigliosa, che ci insegna a mettere in evidenza tante sfumature del nostro carattere. E a farci rispettare.
Per molte di noi è stata una salvezza magari dalla strada, dalla povertà, dalla droga, dalla violenza, da ambienti tossici e dolorosi.
Una possibilità di riscatto e di vittoria.
Ciò che ho amato molto proprio in questi giorni nelle Donne che ho incontrato ai corsi e che hanno condiviso con noi coach la
loro sofferenza, è che si sono impegnate a prendere di nuovo per mano la loro vita e
sono rifiorite.
Staccandosi da un passato invalidante, corrotto, fatto di rabbia, sensi di colpa e abusi e aprendosi a nuovi significati e consapevolezze.
Permettendosi di essere felici, di amare, essere amate e perdonare.
E lo hanno fatto rendendosi conto di tutta la Forza che contraddistingue il Potere del Femminile che è dentro ad ognuna.
Noi donne abbiamo una marcia in più.
L' ho sempre saputo e in questi anni ne ho avuto la conferma.
In noi ci sono la vita, l'armonia, l'amore incondizionato, l'accoglienza, la sensibilità, il prendersi cura.
In noi ci sono l'attesa, la percezione più ampia delle cose, l'istinto.
La donna concepisce, crea, nutre, partecipa, guarisce, trasforma.
Dalla donna nasce la dolcezza ma lei è anche guerriero, tenacia, determinazione, forza di volontà, spirito di sopravvivenza.
Credo che siamo esseri speciali e che non solo meritiamo rispetto, ma che dobbiamo continuare a far sentire la nostra presenza, la saggezza, la luce... per portare rinascita, chiarezza e apertura in ogni contesto della vita e in ogni vita.
Insieme. Unite.
Ecco il link all'articolo originale:
http://www.joomag.com/magazine/pallavoliamo-novembre-2015/0892486001448705743?p=168
Alla prossima,
Momi