È quel crescente batticuore di cavalli imbizzarriti dentro l’anima, quasi a poter creare l’infinito in due esseri destinati a finire prima o poi, ma che per ora finiscono l’uno dentro l’altro. Un lungo viaggio non si compie in un attimo, ha bisogno di tempo ma mai comincia senza il primo movimento. Esiste da prima, ecco perché la sensazione è così forte e feroce da far pensare di essersi già incontrati da qualche parte, di essersi già toccati da sconosciuti, riconosciuti prima di conoscersi, in un sogno, in un’idea, in una strana dimensione del pensiero. È un fiore che sboccia nella mente, fiorisce negli occhi, osceno per chi più non crede, stuporoso, incosciente e magico per chi perde ogni struttura razionale. È l’elemento naturale del rinascimento personale, fatto di abbagli insensati che appannano il buon senso, dando un senso finalmente a quella parte viscerale che possiamo chiamare davvero vita. Perché a spiegarsele certe magie si sciupano, è meglio viverle_
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