Da Pallavoliamo.it di Dicembre
Ciao
ragazzi!
C'è sempre un momento dell'anno in cui si fanno i bilanci, e oggi è giunto il mio.
Mi fermo a
pensare, mi guardo indietro e volo sulla mia linea del tempo del passato a poco
meno di un anno fa, a novembre, quando per la prima volta sono entrata in un aula
di un corso in cui insegnavano strumenti
per la crescita personale e mi sono detta: questo è il mio posto, questo è
quello che voglio fare, questa è la persona che desidero essere. Ebbene sì, per
una casualità (no, non è vero, niente accade per caso!) mi ritrovo a Roma in
una sala con altre 150 persone a “Impara dai campioni”, un seminario in
cui vengono svelati i segreti dei campioni (persone che usano ottime strategie
per ottenere grandi risultati) per eccellere nella vita e nel lavoro. Il mio
approccio, al momento dell'iscrizione, dato che quegli argomenti mi erano sempre
interessati, è stato quello di imparare
ad usare meglio la mia mente per migliorare le mie performance. Una delle
prime cose che ho scoperto è che non è vero che un giocatore “la testa o ce
l’ha o non ce l’ha!”, come si sente spesso dire. Fino a poco tempo fa si
attribuivano ad un atleta queste qualità come se fossero innate, tipo “se ce
l’hai bene, altrimenti non arriverai mai!” Invece è
stato studiato e provato che il cervello può essere allenato esattamente come
un muscolo: si può imparare a pensare in un determinato modo e attuare delle
strategie vincenti… per questo si chiama appunto allenamento mentale.
Ebbene, da
quel giorno sono cambiate tante cose: sono uscita dal quel weekend con l’obiettivo
di diventare un Mental Coach, con la certezza che avrei studiato tanto e che
avrei concluso quel Master nei tempi necessari, nel rispetto dei miei impegni
di Atleta.
Inizio i
primi corsi, poi riprende l’attività di
beach volley in Nazionale. Dopo un mese il mio ginocchio, Gino per gli amici! ;) comunica che non può più
continuare a sopportare quel dolore e si decide di intervenire chirurgicamente.
E’ un brutto colpo, ma mi oriento subito alle soluzioni chiedendomi: che significato positivo può avere questa
sfida per me?
E comincio a
vedere il mio infortunio come un’ opportunità:
- l’opportunità
di diventare ancor più tenace, paziente, forte,
- la
possibilità di studiare le applicazioni dell’allenamento mentale, di frequentare
un ambiente ricco di stimoli e di persone stra- ordinarie che possano arricchirmi
e guidarmi in questa fase,
- il modo
per imparare cose nuove aprendomi la strada per un futuro favoloso dopo
l’attività agonistica.
I mesi
lontana dal campo scorrono con tanta attenzione verso il mio recupero, i libri
sempre aperti e alcune delle esperienze più incredibili della mia vita. I momenti difficili bussano alla porta, e
io apro con coraggio perché la possibilità di mettere in pratica le cose
imparate mi aiuta moltissimo, così come fanno le persone speciali che mi
accompagnano in questo cammino. Mi piace ripetere e sottolineare quanto sia
stato importante per me avere accanto, oltre che degli amici adorabili, anche
la figura di un mental coach (Grazie Alessandro
Mora! Lo avete conosciuto qui http://www.giuliamomoli.blogspot.it/2013/01/rubrica-crossover-mens-sana.html ), che mi ha concretamente aiutato
ad allenarmi anche se lontana dal campo e a gestire al meglio i miei stati
d’animo. Credo che durante l’infortunio di un atleta questo ruolo sia
fondamentale e importantissimo, tanto quanto quello di un ottimo staff medico.
Tornando a
noi, a settembre sembra che io possa tornare a competere, ma le cose non vanno come
dovrebbero e sfuma l’opportunità di giocare gli ultimi tornei del World Tour. Soluzione: mi butto a capofitto nello
studio, e continuo ad allenarmi a pieno regime. Finisco il mio percorso di
studi in un tempo che non avrei mai sospettato possibile e a novembre do l’esame finale, che supero con successo.
Raggiungere questo obiettivo è una grande soddisfazione, guardo l’attestato con
orgoglio perché rappresenta un anno ricco di emozioni e sfide e in lui vedo la
mia medaglia d’oro di questa
stagione. Una medaglia d’oro impreziosita da una spilletta blu, consegnatami alla cena di Gala di ieri sera, che
rappresenta la mia nomina a Coach Ekis (professionista nel campo del coaching
che affianca le persone nel raggiungimento dei loro più importanti obiettivi),
incarico che viene dato agli alunni più
meritevoli del Master. E’ stato davvero un onore, un momento molto
emozionante… e condividerlo con 5 delle persone che hanno vissuto questo anno
molto intenso al mio fianco è stata una gioia grande.
Quindi ecco il mio messaggio per voi: Nel percorso che avevi stabilito può
succedere che per alcune cause non previste, gli obiettivi debbano cambiare.
Anche se inizialmente costa fatica e lavoro accettarlo, sii subito predisposto
a muoverti affinché quel cambio di direzione ti porti a trovare dei nuovi obiettivi
per te, perché potresti incontrare ciò
di cui realmente hai bisogno, potresti incontrare la tua Occasione.
E oggi
eccomi qui, un ginocchio che sta meglio, una mente allenata pronta a partire
per altre nuove avventure e tanta, tanta, tanta gratitudine a riempirmi il
cuore. Ho un atteggiamento entusiasta e fiducioso verso il mio futuro, ma non
mi siederò ad aspettare che le cose vadano bene, sarò io a dirigerle verso i
miei nuovi sogni, verso altri traguardi.
Qualche giorno
fa su facebook, preparando il materiale tecnico Diadora da mettere in valigia,
scrivevo così:
“Un' emozione che non cambia, un
entusiasmo che continua a germogliare.
Un colore che dipinge i sogni, una scritta che riempie di orgoglio.
E' il primo giorno, è un nuovo inizio, è un'altra convocazione.”
Eh già, è arrivata anche la convocazione ufficiale della Nazionale di Beach Volley per la nuova stagione. E’ sempre un grande onore vestire la maglia azzurra, e predisporsi per un
nuovo inizio è un momento ricchissimo di emozioni.
Sapete, durante
gli scorsi mesi ho avuto dei momenti in cui, un po’ complici l’incertezza di un
nuovo programma federale, e la nuova passione per il Coaching che cresce esponenzialmente dentro di me, pensavo fosse
giunto il momento di dedicarmi ad altro. Mi sono detta: continuo a giocare o mi dedico a
questo mio nuovo ruolo?
Ci ho
riflettuto bene e sono giunta alla conclusione che la mia storia da beacher non è ancora terminata e che quindi come
tutte le favole che si rispettino
deve essere scritta fino alla fine. Voglio dare il tutto per tutto, puntando ai
migliori risultati di sempre. Anche perché sono curiosissima di mettere in
pratica su me stessa come atleta tutte le cose che ho imparato in questo ultimo
anno. La coerenza è una delle
caratteristiche di un Mental Coach che più mi affascina e voglio rispettarla
completamente.
Qualcuno di saggio mi ha fatto queste tre domande:
- VUOI ancora vincere?
- Sei disposta al SACRIFICIO che richiede?
- E CREDI anche di potercela fare?
Con queste
risposte affermative nella mente e il cuore che batteva più forte ho iniziato a
preparare la mia borsa per raggiungere il gruppo al Centro Sportivo di Roma…
ancor più consapevole che la fiducia nel
successo è la premessa per poterlo raggiungere.
Ma questa è
un’altra storia… che sarò felice di raccontarvi presto!
Stay tuned ;)
Vi lascio
con una poesia di R. Kipling che amo molto e che mi regala nuovi spunti ogni volta che la
rileggo. E’ il mio augurio di uno splendido nuovo anno per voi, magari proprio con questo atteggiamento che descrive.
Che il 2014 sia
ricco di Sogni, e di Azioni volte a realizzarli.
Se
Lettera al figlio
Se riesci a non perdere la testa quando tutti intorno a te
la perdono e ti mettono sotto accusa.
Se riesci ad avere fiducia in te stesso
quando tutti dubitano di te,
ma a tenere nel giusto conto il loro dubitare.
Se riesci ad aspettare senza stancarti di aspettare
o essendo calunniato a non rispondere con calunnie,
o essendo odiato a non abbandonarti all'odio,
pur non mostrandoti troppo buono,
né parlando troppo da saggio.
Se riesci a sognare senza fare dei sogni i tuoi padroni.
Se riesci a pensare senza fare dei pensieri il tuo fine.
Se riesci ad incontrare il successo e la sconfitta
e trattare questi due impostori allo stesso modo.
Se riesci a sopportare di sentire le verità
che tu hai detto distorte da furfanti
che ne fanno trappole per sciocchi o vedere le cose
per le quali hai dato la vita distrutte e umiliarti
a ricostruirle con i tuoi strumenti oramai logori.
Se riesci a fare un solo fagotto delle tue vittorie
e rischiarle in un solo colpo a testa e croce
e perdere e ricominciare da dove iniziasti senza
mai dire una sola parola su quello che hai perduto.
Se riesci a costringere il tuo cuore, i tuoi nervi,
i tuoi polsi a sorreggerti anche dopo molto tempo
che non te li senti più ed a resistere
quando ormai in te non ce più niente
tranne la tua volontà che ripete "resisti!"
Se riesci a parlare con la canaglia
senza perdere la tua onestà
o a passeggiare con i re
senza perdere il senso comune.
Se tanto nemici che amici non possono ferirti
se tutti gli uomini per te contano
ma nessuno troppo.
Se riesci a colmare l'inesorabile minuto
con un momento fatto di sessanta secondi
tua è la terra e tutto ciò che è in essa
e quel che più conta sarai un uomo, figlio mio.
Momi