Tratto da "Oceano Mare"





Si voltò e lentamente tornò sui suoi passi. 
Non c’era più vento, non c’ era più notte, non c’ era più mare, per lei. Andava e sapeva dove andare. 
Questo era tutto. 
Sensazione meravigliosa. 
Di quando il destino finalmente si schiude e diventa sentiero distinto, e orma inequivocabile, e direzione certa. Il tempo interminabile dell’ avvicinamento. 
Quell’ accostarsi. 
Si vorrebbe non finisse mai. 
Il gesto di consegnarsi al destino. Quella è un’ emozione. 
Senza più dilemmi, senza più menzogne. 
Sapere dove. 
E raggiungerlo. 
Qualunque sia, il destino. 
Camminava – ed era la cosa più bella che avesse mai fatto.

Alessandro Baricco

2 commenti:

  1. Baricco l'ho molto apprezzato. Per un discreto periodo lui e De Carlo hanno rappresentato le mie letture preferite. Oceano Mare però , quel finale... Quanto ne parlammo, anni fa, in un laboratorio di scrittura/lettura. Cavoli. Tempus fugit.
    La foto mi ha fatto tornare alla mente una poesia. Non mia, ci mancherebbe :)

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