Si voltò e lentamente tornò sui suoi passi.
Non c’era più vento, non c’ era più notte, non c’ era più mare, per lei. Andava e sapeva dove andare.
Questo era tutto.
Sensazione meravigliosa.
Di quando il destino finalmente si schiude e diventa sentiero distinto, e orma inequivocabile, e direzione certa. Il tempo interminabile dell’ avvicinamento.
Quell’ accostarsi.
Si vorrebbe non finisse mai.
Il gesto di consegnarsi al destino. Quella è un’ emozione.
Senza più dilemmi, senza più menzogne.
Sapere dove.
E raggiungerlo.
Qualunque sia, il destino.
Camminava – ed era la cosa più bella che avesse mai fatto.
Baricco l'ho molto apprezzato. Per un discreto periodo lui e De Carlo hanno rappresentato le mie letture preferite. Oceano Mare però , quel finale... Quanto ne parlammo, anni fa, in un laboratorio di scrittura/lettura. Cavoli. Tempus fugit.
RispondiEliminaLa foto mi ha fatto tornare alla mente una poesia. Non mia, ci mancherebbe :)
Quale poesia? Un bacio Gianluca :)
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