Una palla blu e gialla e un pavimento colorato; 6 persone in
un campo, 6 nell’altro e un allenatore che grida costantemente indicazioni e
che esulta poco fuori dalla riga laterale. Una panchina affollata, un
palazzetto coperto, gremito di spettatori. Musica, abbracci, il rumore del
pallone che rimbalza a terra. Schemi, incroci, rullate, velocità e
combinazioni. Niente sole e un sacco di
Azzuro.
Tante le differenze dal mio Beach Volley, ma quanto è affascinante
tifare per la propria Nazionale
impegnata in competizioni internazionali!? Tutti uniti dallo stesso cuore, che
batte sempre un po più forte durante l'inno
di Mameli. Oggi CrossOver si sposta sul
campo di pallavolo, direi inevitabilmente data l’importanza della vetrina
internazionale che ci ha appena viste protagoniste.
Ho seguito ogni partita di questo mondiale,
mi sono emozionata e divertita con le nostre ragazze.
Non sono esattamente una spettatrice silenziosa e pacata... quando tifo, tifo!
Credo che sia stato detto tutto di questa nazionale femminile, e di seguito non
leggerete nulla di nuovo. Solo qualche appunto su ciò che di positivo mi resta di questi ultimi giorni:
-Personalmente ho davvero apprezzato la duttilità delle giocatrici, di tutte e 14. Così come il loro
sapersi far trovare pronte quando chiamate a fare la differenza in campo. Brave loro e bravo Bonitta ad aver
amalgamato così bene questo gruppo.
- Ho condiviso il
cuore che tutte le atlete hanno messo in campo: giocare per la propria
bandiera è qualcosa di straordinario, farlo davanti, e per il tuo pubblico, ancora
di più.
- Ho ammirato la loro
concentrazione e la sicurezza dimostrate fino alle fasi finali, poi
vacillata contro una Cina perfetta, forse anche a causa della sconfitta subita
dal Brasile nella prima semifinale (che ha bruscamente invertito i pronostici e
avvicinato il Sogno)
- Le giovani che
si sono messe in mostra o confermate di partita in partita (Diouf e Chirichella
soprattutto)
-Le più esperte
che dimostrano ancora una volta quanto sia importante avere padronanza non solo
tecnica ma anche mentale (la mia preferita Antonella del Core)
- I numeri degli
ascolti televisivi che ci dicono che finalmente oltre "ai soliti"
affezionati, in moltissimi si sono uniti a questa nazionale nel cammino verso
il Sogno. E questa è una cosa buona: a prescindere dal risultato sportivo
(comunque di gran prestigio) aver mosso interesse, seguìto ed emozioni in una fascia
così ampia di persone è il vero traguardo. E’ stato bello vedere i palazzetti stra-pieni e ascoltare i
boati di un pubblico fatto da grandi e piccini che ha tifato fino alla fine.
Come sempre è ancora troppo poco lo
spazio che i media riservano a questo sport meraviglioso… ma conservo la
speranza che la mentalità prettamente calciofila del nostro paese possa
cambiare… (forse serve un miracolo)
- Non è un caso che le
nazioni che si sono affermate ai vertici mondiali nella pallavolo siano le
stesse che ottengono risultati di prestigio
anche nel Beach Volley mondiale (manca giusto un pò di Europa) sinonimo del
fatto che il lavoro ben strutturato paga sempre.
- Karch Kiraly si rinnova come mito: ha
vinto tutto come atleta in entrambe le discipline e in ogni competizione
possibile (Pallavolo e Beach Volley) ed ora arriva e vince come tecnico. Lui è davvero
Mr XX secolo.
Un abbraccio a tutti voi, alla prossima
Momi