Cambiare a 66 anni

Sentire uscire dalla mia bocca la frase:
"Papà sono proprio orgogliosa di te! Bravo!",
non so come mi fa stare.
Se penso che forse non l'avevo mai pronunciata, mi verrebbe da dire non bene.
Ma probabilmente questa meraviglia doveva arrivare oggi. 
E un sorriso nasce grande dal mio cuore.
Perché questo sentimento è autentico dentro di me.
Non importa di cosa si tratta, importa che finalmente, per la prima volta da quando ne ho ricordo, papà sta facendo qualcosa di buono per sé.
Per sé.
Che poi diventa per noi.
E se per molti occuparsi di sé è una banalità, per me non lo è.
A quasi 67 anni si è messo in discussione, ha vinto le sue resistenze, sta lottando per allargare la sua zona di comfort, contro ciò che si raccontava e che lo teneva bloccato.
E sta riuscendo, con dei progressi incredibili.
Questo per me vale più di tutto.
Oggi mi dimostra di essere più coraggioso di quanto crede.
Più forte di quanto basta.
Più responsabile di sempre.
Oggi, ancora una volta, ho la decisa conferma che quando un uomo ha un obiettivo chiaro in mente, mette in campo tutto il suo potenziale per raggiungerlo.
E se non gli bastano le risorse che ha, le va a cercare fino a che non le trova!
Ti amo papà.



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