Se c'è un atteggiamento che ho imparato, coltivato e tatuato sulla pelle durante la mia carriera sportiva è quello di fare tutto ciò che posso fare con quello che ho a disposizione.
Senza pensare a ciò che non c’è, non c’è più, sarebbe dovuto essere o non va bene, o non è giusto.
Tanto se qualcosa manca, manca.
E se non è sotto il mio controllo inutile recriminare, lamentarsi, perdere tempo ed energia a chiedersi "perché?"... "e se?"
Quando si vince si festeggia, ma è solo grazie al lavoro sporco e alla giusta mentalità che c'è dietro, e ad un atteggiamento di costanza e disciplina volto alla ricerca di soluzioni che è possibile accedere per pochi istanti alla gioia e alla soddisfazione della vittoria.
L’attenzione va dentro di te.
A quello che puoi fare ed essere.
Va alle cose utili, quelle che puoi usare in questo momento per fare bene.
E poi via a lavorare a testa bassa (ma sguardo fiero) verso nuovi obiettivi.
Senza scuse.
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