Il torneo era indoor, quindi abbiamo giocato al coperto. È stato... strano devo dire, ma per certi versi affascinante.
Di certo allenante, perché la sabbia era davvero profonda (noi diciamo pesante) e quindi ogni spostamento e salto richiedevano uno sforzo maggiore del solito. Inoltre in queste circostanze, in assenza di vento, la palla in battuta flotta parecchio ed è necessario prestare moltissima attenzione in ricezione. Quel che è certo è che il gioco premia chi è più tecnico e che quindi si muove meglio sul terreno di gioco.
Ebbene si, per la terza volta quest'anno ho cambiato compagna.
Per Lucia sono stati fatti altri progetti, quindi siamo state separate. :(
La cosa mi è dispiaciuta non poco, soprattutto perché credo che allenate con continuità e fiducia avremmo saputo dire la nostra anche a livello internazionale.
Ma così è, e per una serie di motivi non posso far altro che rispettare le volontà della mia federazione. Questo non toglie l'amore e la stima che provo nei confronti di Lucia, amica che ora è parte importante del mio presente e alla quale auguro ogni successo e bene. E poi chissà... La vita sa essere imprevedibile ;)
Fortemente decise a giocare più tornei possibili e a investire su noi stesse, decidiamo di buttarci in pista per prepararci all'Argentina. Lei, bravissima, cambia ruolo (da difensore diventa giocatore di muro) e posizione di campo (da destra si mette a sinistra) e da lì iniziamo a costruire il nostro gioco.
Come dico sempre, la motivazione permette di andare oltre i limiti oggettivi.
- Giochiamo insieme da poco tempo
- I ruoli in campo non sono i nostri
- Dobbiamo trovare il giusto feeling
- Il livello internazionale è molto selettivo e non accetta improvvisazioni
- Non abbiamo avuto una buona preparazione di coppia...
Invece ciò su cui abbiamo messo immediatamente il focus è stato questo: "Siamo due buone individualità, e mentre creiamo l'amalgama di coppia, ci concentriamo ognuna nei propri gesti tecnici, affinché possano essere fatti al meglio."
- Mettiamo tutta l'attenzione sul primo tocco di squadra ( ricezione e alzata) in modo da costruire un solido side-out (cambiopalla).
- Dato il poco allenamento per ruoli nella fase contrattacco, spingiamo in battuta e con pazienza conquisteremo anche un break.
- Capiamo in fretta di che cosa ha bisogno il compagno nei momenti di difficoltà (calma, energia, quella data parola, o indicazione, o gesto, un' alzata più morbida, più attaccata, un gioco più veloce...)
- Comunichiamo nel modo corretto tra di noi in modo da ottenere velocemente lo stato desiderato.
Non tanto in termini di risultati, coppe e medaglie... quelli sono solo una delle facce del risultato di non aver mai mollato.
Ciò che davvero dona valore sono la consapevolezza e la forza che senti crescere dentro di te, quando tu diventi l'unico responsabile del tuo destino.
Perché ti può capitare di tutto, e i piani possono venire stravolti più e più volte richiedendo la tua solidità e pazienza. Ma è come reagisci a questi cambiamenti che determina chi sei.
Quando hai la capacità di resistere a urti improvvisi senza spezzarti, e di riprendere la forma (come la gomma) dopo essere stata schiacciata, entri nello stato d'animo che ti programma per riprenderti.
È lì, appena superato quel limbo di incomprensione e perdita, che scopri degli aspetti profondi di te che a volte ti stupiscono.
È lì che incontri quella parte delle tue risorse che ti sosterranno per tutta la vita e che, sei certo, ti aiuteranno a realizzare i tuoi desideri in ogni ambito.
Alla prossima!
Momi