Esempio del coaching pre-gara



Questa foto risale a 8 anni fa.
Mi ero abituata a disegnare con la penna, un piccolo pallone sulla mia mano sinistra prima di lasciare la stanza d'albergo e recarmi al campo da gioco.
Era parte della mia routine pre-gara.

A cosa mi serviva?
1. A stare nel presente quando durante la partita vivevo un momento difficile: io guardavo quella piccola palla e tornavo nel qui e ora
2. A ricordarmi perché amavo tanto giocare. All'interno di quel disegno invisibile ai più, avevo messo le mie intenzioni, la mia passione e tutti i motivi per cui adoravo giocare a beach volley. Durante le fasi importanti della partita connettermi con quella piccola palla mi dava una sensazione di fiducia, divertimento, determinazione e leggerezza.

Era un rituale "magico" per me.

Grazie al mio lavoro da mental coach ho poi compreso anche il "dietro le quinte" di questo meccanismo (ancoraggio) dal potere incredibile.
Lo considero uno strumento straordinario che ogni atleta dovrebbe conoscere e avere a disposizione durante i suoi incontri per essere ancora più performante.

Il coaching è anche questo: è metterti a disposizione strumenti e strategie per guidare il tuo gioco nella direzione dei tuoi sogni.

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